5 giugno 1996 – 5 giugno 2016. Partitocrazia e corruzione

Il 5 giugno 1996 la Procura della Repubblica di Napoli chiedeva il rinvio a giudizio di 137 persone, tra cui ex ministri, ex parlamentari, costruttori, funzionari e professionisti, oltre a 106 imprenditori, tutti accusati di aver lucrato sulla ricostruzione in Irpinia dopo il terremoto del 1980, per un totale di circa "32 miliardi pagati dagli imprenditori ad una pluralità di esponenti politici di diversi partiti e correnti interne, per ottenere l’indebito affidamento delle opere in assenza dei presupposti di legge". I reati contestati erano: concussione, corruzione, abuso d’ufficio e false fatturazioni.
Tra i rinviati a giudizio figuravano Paolo Cirino Pomicino, Antonio Gava, Vincenzo Scotti, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Severino Citaristi, Corrado Ferlaino, Vincenzo e Mario Lodigiani, esponenti della classe dirigente della cosiddetta prima Repubblica. Altri 65 imputati venivano invece prosciolti.
Il processo, iniziato nel dicembre 1997, terminerà nel 2002 con una serie di assoluzioni e pronunce di prescrizione.
Nel "ciclone" di mani pulite, esploso già nel 1992, 70 procure italiane avevano avviato indagini sulla corruzione nella pubblica amministrazione, indagini che avrebbero coinvolto oltre 12000 persone. Piovono su Montecitorio e Palazzo Madama centinaia di autorizzazioni a procedere, 507 per la Camera, 172 per il Senato.
Secondo stime giornalistiche, nella sola inchiesta cosiddetta di "Tangentopoli", promossa dai giudici di Milano per reati di corruzione, concussione, finanziamento illecito ai partiti e falso in bilancio, furono coinvolte 5000 persone, con 3175 rinvii a giudizio in dieci anni, 429 indagati assolti, 1233 condanne patteggiate e 481 assoluzioni per prescrizione o estinzione del reato.
Venti anni di vita della seconda Repubblica dimostrano che la patologica commistione affaristica fra partiti, poteri finanziari ed economia è un dato strutturale del sistema partitocratico che domina da settant’anni la Repubblica.
 
Nota per il lettore:

Ricorrono nel 2016 i primi venti anni di attività del CLAR. La redazione di clarissa.it per celebrare questa ricorrenza non farà un bilancio del lavoro non sempre facile compiuto dalla nostra Associazione in questo ventennio, lavoro i cui risultati sono facilmente verificabili da chiunque.
Abbiamo pensato invece di utilizzare questa occasione per confrontare, collegare, correlare le tracce degli avvenimenti più significativi di venti anni fa con le situazioni odierne, in modo che il lettore potrà poi liberamente sviluppare le proprie considerazioni – come è nello stile di clarissa.it: fornire alle persone gli strumenti per un libero e autonomo lavoro di analisi e ricerca, finalità da sempre del CLAR.

 

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