Questione palestinese: un’Italia bifronte

Proponiamo all’attenzione dei nostri lettori i testi integrali delle due mozioni che il 27 febbraio 2015 il Parlamento italiano ha approvato sul riconoscimento dello Stato palestinese, questione non di poco conto nella travagliata storia, ormai settantennale del conflitto israelo-palestinese.
Poiché è evidente la contraddittorietà di questo atto politico, che pone l’Italia in una posizione davvero singolare anche nel panorama europeo, almeno dopo che lo scorso 17 dicembre il Parlamento dell’Unione Europea si è deciso al grande passo con la risoluzione in cui afferma di sostenere "in linea di principio il riconoscimento dello Stato palestinese e la soluzione a due Stati", riteniamo utile che i due testi approvati dal Parlamento italiano siano a disposizione del pubblico non specializzato.
Balza agli occhi infatti che nella mozione "centrista" siano centrali due aspetti:
– il ruolo di presidio della democrazia che per questi nostri parlamentari Israele svolgerebbe in Medio Oriente;
– il fatto che l’accordo fra Hamas e Al-Fatah (teoricamente questione interna dell’eventuale Stato palestinese) sia considerata come precondizione per il riconoscimento dello Stato palestinese, che quindi non è ancora riconosciuto.
Un’impostazione che è difficile conciliare con le due posizioni espresse nella mozione del centro-sinistra, anch’essa approvata nella medesima seduta:
– il fatto che l’ebraismo venga qualificato come "parte dell’identità europea" e l’Europa sia definita "casa degli ebrei", senza ulteriori collegamenti con lo Stato ebraico in Medio Oriente;
– il fatto che la costituzione di uno Stato palestinese divenga obiettivo diplomatico al quale il governo si impegna.
C’è da chiedersi a questo punto quale sarà la linea portata avanti dal ministero degli Esteri italiano, sempre che il nostro Paese riesca ancora ad esprimere una propria linea di condotta sulla questione.
Sul piano dei fatti, è poi il caso di ricordare che è la stessa diplomazia israeliana che ha decretato la fine del processo di Oslo ed il decadimento della soluzione "a due Stati" della questione palestinese – cosa che anche la diplomazia europea sembra avere dimenticato.
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