Israele si esercita alla “variante Omega” del virus

Risulta ormai evidente da molte informazioni, che l’Italia sta seguendo le linee operative dello Stato di Israele nella gestione della pandemia: occorrerebbe approfondire le ragioni di questa scelta geopolitica, che forse potrebbe apparire sorprendente, date le notevoli differenze fra il contesto israeliano e quello italiano.

Può quindi essere utile riportare qui di seguito una notizia sicuramente interessante, che riguarda l’esercitazione in corso nello Stato ebraico, con le modalità classiche del gioco di guerra, di cui ha dato ieri notizia un interessante articolo, che riportiamo qui di seguito.

La “variante Omega” ancora non esiste, ma la si immagina ancora più pericolosa delle attuali. Sarà interessante vedere nei prossimi mesi quanto del know how accumulato dallo Stato di Israele con questo gioco di guerra passerà poi nella stanze dei bottoni italiane, per opera di chi e soprattutto perché.

Il virus sta quindi fornendo utili opportunità ai governi delle democrazie occidentali per testare delle forme di gestione autoritaria dello Stato nelle società di massa contemporanee: uno sviluppo non privo di importanza per il futuro della democrazia così come fino ad ora intesa.

Primo al mondo, Israele organizza un war game per prepararsi ad una variante più letale di Covid

Mint, 11 novembre 2021

Israele giovedì ha iniziato un’esercitazione a livello nazionale per testare la sua prontezza in caso di un’epidemia di una nuova variante più letale di Covid-19.
L’Omega Drill, considerata la prima esercitazione di questo tipo al mondo, sarà guidata dal Primo Ministro israeliano, Naftali Bennett.
L’esercitazione, suddivisa in tre sessioni, per simulare il passare del tempo, dopo una potenziale riacutizzazione, metterà alla prova la resilienza dei sistemi che determinano le politiche di chiusura, monitorano le varianti, offrono supporto economico ai cittadini, applicano le quarantene e sorvegliano i valichi di frontiera.
«Lo Stato di Israele è in una situazione eccellente. Abbiamo battuto la quarta ondata e ci avviamo verso l’uscita dalla variante Delta. Tuttavia, allo stesso tempo, guardiamo sempre avanti e ci prepariamo per il proseguimento della campagna», ha dichiarato Bennet in una nota, aggiungendo: «Non stiamo “chiudendo il negozio”, né stiamo smobilitando i sistemi di gestione e di organizzazione della lotta al virus”. Al contrario, stiamo continuando a tenere esercitazioni e a metterci alla prova. Mentre la situazione del coronavirus nel mondo va peggiorando, Israele è al sicuro e protetto. Per mantenere e salvaguardare la continuità della vita normale, dobbiamo continuare a monitorare da vicino la situazione preparandoci per qualsiasi scenario», ha inoltre affermato.

L’esercitazione sarà condotta nelle modalità di un gioco di guerra (war game) e consisterà in una simulazione inter-organizzativa di alto livello, che metterà alla prova la gestione nazionale di un nuovo ceppo, il ceppo ”Omega“, che deve ancora essere scoperto, nello Stato di Israele.

L’esercitazione affronterà diversi aspetti e metterà alla prova i sistemi in situazioni estreme durante le varie fasi dell’esercitazione:

Aspetti politici: limitazione delle riunioni, limitazione dei movimenti, politica di quarantena, pianificazione di eventi (vacanze, ecc.), blocchi/coprifuoco selezionati o nazionali, turismo.

Aspetti sanitari: monitoraggio, follow-up, supervisione e avvisi durante lo sviluppo di una nuova e pericolosa variante, continuità, test della protezione fornita dai vaccini, indagini epidemiologiche, test, capacità ospedaliera, approvvigionamento, esecuzione di test di massa , vaccini (dosi di richiamo, altri vaccini, ecc.).• Aspetti legali: blocchi/coprifuoco locali o regionali, politica di restrizioni, approvazione di regolamenti specifici.

Aspetti economici: assistenza allo sforzo nazionale, sostegno economico alla popolazione.

Sicurezza pubblica: applicazione delle quarantene, blocchi/coprifuoco locali, applicazione delle normative.

Sistema scolastico: tutela della salute degli alunni, riduzione delle dimensioni delle classi, chiusura delle scuole in presenza di focolai, modifica dei piani educativi (insegnamento concentrato, apprendimento a distanza).

• Aeroporto internazionale Ben-Gurion e valichi di frontiera: politica delle partenze e degli arrivi, controllo, chiusure selettive.

Comunicazione pubblica e media: informare il pubblico e aumentare la trasparenza, rispondere alla discussione su Internet, simulare la Direzione nazionale della comunicazione pubblica.

Il numero di israeliani gravemente malati affetti da Covid-19 è sceso da circa 700 alla fine di agosto a 149 il 10 novembre, mentre il numero di nuove infezioni giornaliere è sceso da circa 10.000 a poco meno di 500.

Israele ha aperto le sue porte ai turisti completamente vaccinati questo mese, anche se gli esperti hanno chiesto l’attuazione di misure di sicurezza più severe.

Si sta anche preparando a vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni contro il Covid-19.

(tr. italiana a cura della Redazione di clarissa.it)

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