Diecimila medici per la libertà contro poteri politici ed economici

In questi mesi, uno dei temi forti della propaganda contro la libertà di scelta e a favore di strategie politico-sanitarie coercitive è l’accusa di rifiuto della scienza da parte di chi avanza critiche contro gli approcci riduzionisti nel contrasto al Covid, e contro il fanatismo vaccinista.

È utile quindi dimostrare che invece nel mondo dei medici, degli studiosi di medicina, delle professioni sanitarie sta invece crescendo la determinazione a riaffermare la piena libertà della scienza e della professione medica, svincolando le scelte mediche e terapeutiche, il rapporto medico-paziente, la ricerca e la sperimentazione dai condizionamenti del potere politico e delle grandi aziende multinazionali farmaceutiche.

Prova ne è un’alleanza internazionale di medici e scienziati di medicina, costituitasi a Roma tra il 12 e il 14 settembre 2021, in un vertice globale di tre giorni per affrontare la «realtà del potere sulla ricerca e sul trattamento della pandemia COVID».

Il vertice ha rappresentato un’opportunità per i professionisti di ambito sanitario di confrontare i loro studi e valutare l’efficacia dei vari trattamenti contro il Coronavirus sviluppati negli ospedali, negli studi medici e nei laboratori di ricerca di tutto il mondo durante questi lunghi mesi.

Molti di questi professionisti hanno subito minacce alla loro carriera, diffamazioni, censure delle loro pubblicazioni, delle loro ricerche cliniche e delle loro osservazioni sui pazienti; la loro storia professionale ed i loro risultati sono stati alterati o omessi dai media accademici e dal mainstreaming, in risposta al fatto di aver fornito trattamenti salvavita ai pazienti COVID.

Oltre 12.000 professionisti sanitari e studiosi hanno firmato una Prima Dichiarazione di Roma, con la quale hanno riaffermato il giuramento di Ippocrate di “non nuocere” al paziente, ed hanno richiesto l’immediata cessazione della tecnologia sperimentale del “vaccino” mRNA, affermando il carattere di “crimine contro l’umanità” di una simile politica.

Il Dr. Robert Malone, che nel 1988 ha scoperto la trasfezione dell’RNA in vitro e in vivo ed ha inventato i vaccini mRNA quando era al Salk Institute for Biological Studies di San Diego in California, USA, ha letto la prima Dichiarazione al vertice.

Prima Dichiarazione di Roma (22 ottobre 2021)

Noi medici del mondo, uniti e fedeli al giuramento di Ippocrate, prendendo atto che la professione del medico, così come la conosciamo, è a un bivio, siamo costretti a dichiarare quanto segue:

CONSIDERATO che è nostra massima responsabilità e dovere sostenere e ripristinare la dignità, l’integrità, l’arte e la scienza della medicina;

CONSIDERATO che è in corso un attacco senza precedenti alla nostra capacità di prenderci cura dei nostri pazienti;

CONSIDERATO che la politica ha scelto di ignorare i concetti fondamentali di scienza, salute e benessere, abbracciando invece una strategia di trattamento “taglia unica” (one size fits all), che ha portato a più malattie e morti rispetto all’approccio individualizzato e personalizzato;

CONSIDERATO che i medici e gli altri operatori sanitari che lavorano in prima linea, utilizzando le loro conoscenze di epidemiologia, fisiopatologia e farmacologia, sono spesso i primi a identificare nuovi trattamenti potenzialmente salvavita;

CONSIDERATO che i medici sono sempre più disincentivati dall’impegnarsi in una discussione professionale aperta e nello scambio di idee su malattie nuove ed emergenti, e che ciò mette in pericolo non solo l’essenza della professione medica, ma soprattutto, e più tragicamente, la vita dei nostri pazienti;

CONSIDERATO che a migliaia di medici viene negato il diritto di fornire cure ai propri pazienti, a causa delle barriere poste da farmacie, ospedali e agenzie di sanità pubblica, che rendono la stragrande maggioranza degli operatori sanitari impotenti a proteggere i propri pazienti di fronte alla malattia. I medici stanno ora consigliando ai loro pazienti di starsene semplicemente a casa (permettendo al virus di incubare) e tornare quando la loro malattia peggiora, ed il loro mancato tempestivo trattamento causa centinaia di migliaia di morti altrimenti evitabili;

CONSIDERATO che tutto quanto sopra non è Medicina, non è prendersi cura del paziente, noi non possiamo restare inattivi mentre i pazienti sono costretti a starsene a casa e a peggiorare. Queste politiche possono effettivamente costituire un crimine contro l’umanità.

ora quindi:

abbiamo stabilito che il rapporto medico-paziente deve essere ripristinato. Il vero cuore della medicina è questa relazione che consente ai medici di comprendere al meglio i propri pazienti e le loro malattie, di formulare trattamenti che diano le migliori possibilità di successo, laddove il paziente è un partecipante attivo nella cura.

abbiamo stabilito che l’intrusione della politica nella pratica della medicina e nel rapporto medico/paziente deve finire. I medici, e tutti gli operatori sanitari, devono avere la libertà di praticare l’arte e la scienza della medicina senza timore di ritorsioni, censure, calunnie o azioni disciplinari, o addirittura la possibile perdita dell’abilitazione, dell’impiego ospedaliero, dei contratti assicurativi, e senza interferenze da parte di organizzazioni pubbliche o private che ancor più ci impediscono di prenderci cura dei pazienti bisognosi. Oggi più che mai, devono essere protetti il diritto e la capacità di condividere risultati scientifici oggettivi, che favoriscono la nostra comprensione della malattia.

abbiamo stabilito che i medici devono difendere il loro diritto di prescrivere un trattamento, osservando il principio PRIMA DI TUTTO, NON FARE DANNO. Ai medici non si deve impedire di prescrivere trattamenti sicuri ed efficaci. Queste restrizioni continuano a causare malattie e morti altrimenti evitabili. I diritti dei pazienti, dopo essere stati pienamente informati sui rischi e sui benefici di ciascuna opzione, devono essere ripristinati in modo che essi possano ricevere tali trattamenti.

abbiamo stabilito di invitare i medici e gli operatori sanitari di tutto il mondo a unirsi a noi in questa nobile causa, che è volta a ripristinare la fiducia, l’integrità e la professionalità nella pratica della Medicina.

abbiamo stabilito di invitare gli scienziati di tutto il mondo, quelli che sono esperti nella ricerca biomedica e che sostengono i più alti standard etici e morali, a ribadire la propria capacità di condurre e pubblicare ricerche obiettive ed empiriche, senza timore di ritorsioni sulla loro carriera, sulla loro reputazione e sui loro mezzi di sussistenza.

abbiamo stabilito di invitare i pazienti che credono nell’importanza della relazione medico-paziente e nella propria capacità di essere partecipi attivi del processo curativo, ad esigere l’accesso a cure mediche basate sulla scienza.

Seconda Dichiarazione di Roma (29 ottobre 2021)

Questa seconda dichiarazione intende allertare i cittadini sulle conseguenze letali delle strategie senza precedenti adottate dai responsabili politici e delle autorità mediche rispetto al Covid-19: comportamenti quali negare al paziente l’accesso a cure precoci salvavita, interrompere la sacrosanta relazione medico-paziente e sopprimere una discussione scientifica aperta per ragioni di profitto e di potere. In particolare, essa affronta i rischi connessi all’estensione a tutte le fasce di popolazione, tra cui bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni, dell’obbligo vaccinale.

Ecco il testo della Seconda Dichiarazione di Roma:

NOI, I MEDICI DEL MONDO, uniti e fedeli al giuramento di Ippocrate, riconoscendo l’imminente minaccia all’umanità portata dalle attuali politiche Covid-19, ci sentiamo obbligati a dichiarare quanto segue:

CONSIDERANDO che, dopo 20 mesi di ricerca, dopo milioni di pazienti trattati, dopo centinaia di studi clinici eseguiti e di dati scientifici condivisi, abbiamo dimostrato e documentato il nostro successo e la nostra conoscenza nella lotta contro il COVID-19;

CONSIDERANDO che, nel valutare i rischi rispetto ai benefici delle principali decisioni politiche, migliaia di medici e scienziati medici in tutto il mondo hanno raggiunto un consenso su tre principi fondamentali;

Noi, conseguentemente

ABBIAMO CONCLUSO CHE I BAMBINI SANI NON DEVONO ESSERE SOGGETTI A VACCINAZIONE FORZATA

Esistono rischi clinici trascurabili in caso di infezione da SARS-CoV-2 per i bambini sani sotto i diciotto anni.
La sicurezza a lungo termine degli attuali vaccini COVID nei bambini non può essere determinata prima di imporre tali politiche. In assenza di dati sulla sicurezza a lungo termine, riproducibili e di elevata affidabilità, i rischi per lo stato di salute a lungo termine dei bambini rimangono troppo elevati per sostenerne l’impiego in bambini sani.
I bambini rischiano eventi avversi gravi ricevendo il vaccino. Nei bambini è stato dimostrato un danno fisico permanente al cervello, al cuore, al sistema immunitario e a quello riproduttivo associato ai vaccini genetici a base di proteine ​​spike SARS-CoV-2.
Bambini sani e non vaccinati sono fondamentali per ottenere l’immunità di gregge. È stato dimostrato che l’immunità naturale tollera l’infezione, a vantaggio della protezione della comunità, mentre non ci sono dati sufficienti per valutare se i vaccini Covid favoriscono l’immunità di gregge.

ABBIAMO CONCLUSO CHE LE PERSONE NATURALMENTE IMMUNI GUARITE DA SARS-CoV-2 NON DEVONO ESSERE SOGGETTE A NESSUNA RESTRIZIONE E A NESSUN OBBLIGO DI VACCINO

L’immunità naturale è la soluzione più protettiva e più duratura contro lo sviluppo della malattia COVID-19 e contro i suoi esiti più gravi.
Le persone naturalmente immuni sono a minor rischio di trasmissione, quindi non dovrebbero essere soggette a restrizioni nel viaggiare, lavorative, mediche o sociali.
L’immunità naturale fornisce la migliore fonte di immunità di gregge, una condizione necessaria per debellare il virus Covid.

ABBIAMO CONCLUSO CHE TUTTI GLI ENTI E LE ISTITUZIONI SANITARIE DEVONO CESSARE DI INTERFERIRE CON I MEDICI CHE TRATTANO I SINGOLI PAZIENTI

L’intervento precoce con numerose terapie disponibili si è dimostrato sicuro ed efficace ed ha salvato centinaia di migliaia di vite.
Nessun medicinale che ha già ricevuto l’approvazione normativa deve essere limitato dall’uso “off-label”, in particolare durante questa crisi umanitaria globale causata da un virus in rapida mutazione, che richiede strategie di trattamento rapide.
Alle agenzie sanitarie sarà vietato interferire con i medici che prescrivono trattamenti basati sull’evidenza che ritengono necessari e le compagnie assicurative devono cessare di bloccare i pagamenti per i farmaci salvavita prescritti dai medici.

AZIONE LEGISLATIVA O ESECUTIVA CONSIGLIATA:

Riteniamo che la violazione di uno qualsiasi di questi tre principi inutilmente e direttamente comporti il rischio di morte per i nostri concittadini.
Con la presente raccomandiamo ai leader di Stati, Regioni e Nazioni, di legiferare o intraprendere azioni esecutive per vietare le tre pratiche sopra descritte.

Queste dichiarazioni sono supportare da un’ampia bibliografia scientifica. Nel già riportato sito dell’alleanza trovate poi anche i profili biografici degli illustri professionisti che hanno sottoscritto le dichiarazioni.

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