E Dopo?

L’Epifania è festa di rivelazione, il Vero si mostra al mondo. L’Epifania 2022 è quindi il momento giusto per guardare all’Italia.

Sappiamo infatti finalmente in questa Epifania in che Paese viviamo: per chi, come noi, lo sta dicendo da vent’anni e più, non è una scoperta. Ma sembra che ben pochi ancora se ne vogliano rendere conto.

Il Paese in cui, per esempio, gli occupanti di questo Stato amano creare a tavolino guerre civili: con la strategia della tensione, mezzo secolo fa, oggi con la comoda contrapposizione sivax / novax, creata dal nulla, etichetta comoda per ogni uso.

Utile la prima negli anni Settanta per blindare, con il sangue di qualche centinaio di innocenti, il potere di una classe dirigente asservita, corrotta e incapace; indispensabile oggi la seconda, per la stessa classe dirigente, nonostante decine di migliaia di vittime, per distogliere l’attenzione della gente dal fallimento delle politiche sanitarie, economiche, sociali elaborate difronte all’emergenza.

L’arroganza del francese Emmanuel Macron, che proclama di voler emmerder i novax, rabbioso dopo la sonora sconfitta in Parlamento (almeno lì un’opposizione si fa sentire…), è, sulla stessa linea d’onda ideologica, la stessa rabbia di uno Speranza che dichiara programmaticamente ieri di voler “ridurre lo spazio” per chi non si è ancora vaccinato: vale a dire costringere gente senza colpa in un ghetto.

Come se la crescita dei contagi, il contagiare e il contagiarsi dei vaccinati, la perdita di efficacia dei vaccini dopo solo pochi mesi, l’immunizzazione promessa e mai realizzata, fossero colpa dei non vaccinati.

Il ricatto “o ti vaccini o non lavori” è ora esteso, dalle categorie colpite per prime (sanitari, insegnanti, forze dell’ordine), ad una indifferenziata fascia anagrafica di cittadini, senza che vi sia alcuna base tecnica per farlo: è questa solo un’affermazione di potere, la rabbiosa reazione difronte al fallimento comprovato di due anni di scelte insensate. Della serie: “adesso ti faccio vedere io chi sono!”. Vedremo nelle prossime settimane a cosa sarà servito.

Ma non ripercorriamo ora tutte le assurdità cui uno sguardo lucido e minimamente oggettivo ha dovuto assistere in questi due anni: la miseria di uno Stato piegato alle logiche di potere di un pugno di politicanti di professione, dietro cui manovrano con profitto i grandi interessi economici di ristretti gruppi di affaristi internazionali. Noi stessi abbiamo del resto spesso documentato qui come abbia funzionato e come funzioni questo totalitarismo partitocratico.

Oggi, Epifania 2022, pensiamo al Dopo. Perché, prima o poi, ci sarà un Dopo.

Cosa farete, Italiani, Dopo?

Tornerete a votare questi partiti, quando, prima o poi, vi faranno tornare a votare?

Voterete ancora il PD, che invoca l’obbligo vaccinale, ma non il risarcimento da parte dello Stato, che scaglia i fulmini della repressione poliziesca sui no-vax e lascia correre rave party con tossici e cadaveri annessi?

Voterete ancora Renzi con il suo bel Rinascimento saudita e il suo partitucolo latomista che nessuno vota ma che serve da ago della bilancia, se occorre?

Voterete le capriole dei Cinque Stelle, passati da una maggioranza all’altra senza mai spiegarci perché, poiché nemmeno loro sanno più che ci stanno a fare in Parlamento?

Voterete la Lega, che vende l’obbligo vaccinale sopra i 50 per tenersi i suoi ministri al governo e uno sperato posto al sole nel voto presidenziale?

Voterete i Fratelli di Nonsocchì, non certo d’Italia, che si proclamano all’opposizione mentre trattano con Draghi?

Vi ricorderete di questi sindacati confederali, che esigono l’obbligo vaccinale per tutti e accettano la perdita dello stipendio, e ove occorra il licenziamento, per i lavoratori che non si vaccinano?

Vi ricorderete che Confindustria, fregandosene delle centinaia di migliaia di piccole aziende italiane, ha preteso anch’essa l’obbligo vaccinale, per potere avere mano libera sulla propria forza lavoro, in pieno accordo coi confederali?

Comprerete ancora questa stampa, accenderete questi canali tv, che, con voce pressoché unanime, hanno propalato tutto e il contrario tutto, balle e mezze-balle, secondo le veline del governo? Che hanno incensato Draghi come l’uomo della Provvidenza, che ora lo vogliono addirittura alla testa dello Stato, anche se non riesce nemmeno a salvare aziende che saltano, a contrastare l’esplosione dei costi energetici, dopo aver mandato in default la Grecia e svenduto patrimoni pubblici dell’Italia, quando ancora ne aveva?

E che dire del Vaticano, le cui massime autorità, continuando a non pagare le tasse sul suo patrimonio immobiliare italiano, hanno detto ai preti di non andare in ospedale a impartire l’estrema unzione ai moribondi, che hanno lasciato chiudere le chiese in emergenza, che hanno persino escluso chi non si vaccina dai propri posti di lavoro?

Che dire poi delle migliaia di insegnanti che hanno accettato senza dire parola che qualche migliaio di loro colleghi venisse buttato fuori, col ricatto “ti vaccini o sei sospeso” – e che continueranno a predicare dalla cattedra senza batter ciglio ai nostri ragazzi di democrazia, inclusione sociale, diritti umani?

E Dopo?

Vi andrà bene, cari Italiani, che tutto riprenda come prima? Continuerete a credere a questa democrazia? Continuerete a sentirvi cittadini di questa Repubblica? Continuerete a considerarvi uomini liberi, in questo Stato?

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