Scuola e Green Pass: un appello critico

Con piacere pubblichiamo qui di seguito la lettera aperta comparsa su Conero News lo scorso 8 ottobre, sotto il titolo, assolutamente condivisibile, di appello critico.

Secondo noi, è proprio questo il più corretto approccio ad una problematica divisiva che sta aggravando le difficoltà da tempo presenti nel mondo della scuola e che, dal prossimo 15 ottobre, contribuirà alle crescenti criticità anche del mondo del lavoro, soprattutto per le micro, piccole e medie imprese – per intenderci, quelle aziende che non si possono permettere di osannare Draghi, come hanno fatto invece i big confindustriali, i quali se se ne prendono le conseguenti responsabilità.

La proposta, contenuta in questa lettera aperta, di aprire un dialogo serio fra chi ha accettato l’imposizione del Green Pass e chi ne respinge l’obbligo, ritenendolo liberticida, è seria e corretta: l’unica cioè che potrebbe permettere di individuare soluzioni non autoritarie per il futuro, pandemia o non pandemia.

Ecco quindi il testo della lettera, che è stata sottoscritta sia da insegnanti che da personale Ata:

Care Colleghe e Cari Colleghi,

a poche settimane dal rientro a scuola, abbiamo assistito, con tristezza, preoccupazione e sdegno, alla censura ed alla polemica nei confronti di una minoranza di noi (docenti, alunni e Ata), che, decidendo di non vaccinarsi o non potendolo fare, ha inteso difendere la libertà di opinione e di scelta, non solo propria ma di tutti.

Si è cercato di confondere la critica del Green Pass, provvedimento politico, con il rifiuto del vaccino (delicata questione personale da affrontare con il proprio medico).

Si è fatto quindi di tutta un’erba un fascio, semplificando ed etichettando superficialmente, con titoli spesso denigratori e dispregiativi, coloro che hanno adottato una scelta diversa, impedendo in questo modo un confronto corretto e spassionato.

Niente infatti è più efficace per chiudere la bocca a qualcuno che incollare su di lui un’etichetta, qualunque essa sia.

Stanchi di dover tacere, vi domandiamo se chi usa certe definizioni si è mai posto il problema di conoscere le motivazioni di chi critica il Green Pass.

Chiediamo di rispolverare quella stessa empatia mostrata per altre cause di questi ultimi anni: il ddl Zan o la battaglia mossa per lo jus soli. Oppure ripensare alle azioni promosse in classe contro il bullismo.

Basterebbe poco infatti per capire che chi adesso si oppone al Green Pass non è molto diverso da chi si opponeva alla discriminazione delle persone in conseguenza delle loro idee, delle loro origini o del loro orientamento sessuale, o che lottava per impedire atteggiamenti di rifiuto, esclusione, emarginazione di una minoranza o dell’altro.

Di fronte a dirigenti e docenti che stigmatizzano chi ogni due giorni deve rinnovare il Green Pass, ci domandiamo cosa significhi per loro essere docenti e lavorare per l’inclusione, per difendere dei diritti sanciti dalla Costituzione, parlando di uguaglianza ed educazione civica in classe e nella vita.

È davvero realistico pensare che un documento rinnovato ogni due giorni da una piccola parte di noi sia garanzia della salute degli altri e della società intera?

Domandiamoci infine se stiamo veramente lavorando affinché la scuola sia palestra di democrazia, di pensiero critico e di seria ricerca della verità. La spaccatura ed il dileggio serpeggiano infatti anche tra gli alunni, specchio dell’atteggiamento e del comportamento di noi adulti.

Scriviamo queste parole con spirito costruttivo, per aprire un dibattito serio e documentato, in nome della libertà, della dignità e della ricerca inesauribile della verità che difendiamo, evocando Salvemini, «al di sopra delle nostre persone che passano», per il bene della scuola e di una democrazia che rischiano l’instaurarsi di contrapposizioni che possono rivelarsi assai pericolose per il futuro comune.”.

Clarissa.it auspica che questa lettera possa dare inizio ad un confronto spassionato e civile su di un tema così importante per il nostro Paese.

Print Friendly, PDF & Email