L’esercitazione NATO e la Russia

Nel contesto delle crescenti difficoltà militari e politiche che l’Ucraina sta incontrando nella guerra per il Donbass, si apre la polemica sulla vasta esercitazione militare che la NATO ha programmato per i prossimi mesi, in evidente supporto alla situazione sempre più critica dell’Ucraina sul campo, dove le forze armate russe e filo-russe hanno ovunque riguadagnato terreno, nonostante l’inverno in corso.

Inizia infatti questa settimana l’esercitazione NATO Steadfast Defender 2024, che continuerà fino a maggio 2024. Il Comandante supremo delle forze alleate della NATO in Europa, gen. Chris Cavoli, ha dichiarato il 18 gennaio che 90.000 uomini provenienti dai 31 Stati membri della NATO e dalla Svezia prenderanno parte a Steadfast Defender.

Le esercitazioni comprenderanno oltre 50 navi, più di 80 velivoli da combattimento, elicotteri, droni e almeno 1.100 veicoli, tra cui 133 carri armati e 533 veicoli da combattimento per la fanteria. Cavoli ha dichiarato che così la NATO «dimostrerà la sua capacità di rafforzare l’area euro-atlantica attraverso il movimento transatlantico di forze dal Nord America».

A sua volta, il 18 gennaio, il presidente del Comitato militare della NATO, l’ammiraglio Rob Bauer, ha dichiarato che la NATO deve prepararsi a un conflitto con la Russia, poiché la NATO non può considerare la pace come scontata e deve «aspettarsi l’inaspettato».

Il 19 gennaio, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato che la Germania deve considerare che Putin potrebbe tentare di attaccare un membro della NATO tra cinque o otto anni, date le minacce del Cremlino «quasi ogni giorno».

Il Ministero degli Affari Esteri russo ha risposto all’annuncio iniziale delle esercitazioni Steadfast Defender nel settembre 2023, che le esercitazioni della NATO sono state sempre più provocatorie e aggressive. Ha poi affermato che la NATO sta proseguendo con una dimostrazione di forza alle porte della Russia, e che la Russia ha invece regolarmente proposto alla NATO iniziative di de-escalation, chiedendo all’Alleanza Atlantica di abbandonare le sue azioni provocatorie, mentre la Russia ha nel frattempo trasferito le proprie esercitazioni militari all’interno del Paese, per evitare qualsiasi tipo di scontro.

Fonti russe hanno affermato che la NATO sta usando le esercitazioni per incitare gli Stati baltici a prepararsi alla guerra con la Russia, ed hanno definito tali esercitazioni come delle ripetute provocazioni.

Yulia Zhdanova, membro della delegazione russa alla 1066esima riunione plenaria dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), ha affermato il 17 gennaio che le esercitazioni della NATO ai confini con la Russia e la Bielorussia «provocano un gioco di nervi» e «comprimono ancora di più la molla dell’escalation».

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