Grande gioco tra Occidente e Oriente, a Shangri-La

Ha suscitato l’interesse degli specialisti d’intelligence la notizia, diffusa dalla prestigiosa agenzia Reuters ai primi di giugno (4 giugno 2023), relativa ad un incontro che avrebbe avuto luogo fra esponenti di vertice delle agenzie di intelligence di oltre 20 Paesi, al margine di un evento pubblico organizzato a Singapore, nel lussuoso hotel Shangri-La, da un noto think-thank occidentale, l’International Institute for Strategic Studies (IISS) britannico. A questo incontro, riservatissimo, confermato tuttavia a Reuters da ben cinque fonti diverse, non avrebbero preso parte rappresentanti né della Russia né dell’Ucraina.

Risulta confermata invece la presenza di Avril Haines, Direttrice dell’Intelligence Nazionale Usa con Biden, vice-direttore della CIA durante la presidenza Obama: si tratta quindi della figura di vertice che coordina oggi le 17 diverse agenzie spionistiche statunitensi. Personaggio anche molto vicino all’attuale ministro degli esteri nordamericano, Antony Blinken, di cui è stata collaboratrice nella WestExec Advisors, un’azienda di consulenza che si definisce così, nella sua presentazione online:

«offriamo competenze geopolitiche e politiche uniche per aiutare i leader aziendali nel prendere le decisioni migliori in un panorama internazionale complesso e volatile. (…) un team impareggiabile e bipartisan di alti dirigenti della sicurezza nazionale con le esperienze più aggiornate e reti di relazioni ineguagliate nei settori della difesa, della politica estera, dell’intelligence, dell’economia, della sicurezza informatica, della privacy dei dati e delle comunicazioni strategiche».

Come sempre, negli Usa potere e affari vanno a braccetto.

Erano poi sicuramente presenti a questi incontri altri alti esponenti del cosiddetto UKUSA, il coordinamento delle agenzie di intelligence statunitensi, britanniche, australiane, canadesi: quindi il nucleo portante dell’intero sistema spionistico occidentale. Ma era anche sicuramente presente Samant Goel, responsabile del settore ricerca e analisi dei servizi segreti esteri dell’India. Così come è certa, secondo Reuters, la significativa partecipazione dei vertici dello spionaggio della Repubblica Popolare Cinese.

Questo confronto informale e riservato si sarebbe svolto, come detto, collateralmente ad un evento ricorrente, il 20° Shangri-La Dialogue, organizzato appunto da IISS, e incentrato, come si può vedere dalle tematiche trattate nei suoi tre giorni di lavori, sulle tematiche della sicurezza dell’area del Pacifico e delle relazioni fra questa ed il mondo occidentale atlantico.

Insomma, uno dei temi caldi del momento, data la difficoltà del dialogo fra Usa e Cina. Un evento pubblico ovviamente di grande richiamo, che ha raccolto infatti 600 delegati provenienti da ben 49 Paesi.

È logico quindi che gli analisti s’interroghino in queste settimane su quanto possa essere stato discusso fra i maggiori responsabili dei più importanti servizi di sicurezza del mondo occidentale e quelli delle maggiori potenze asiatiche, in primo luogo, come abbiamo visto, Cina ed India – entrambe in buoni rapporti con il “cattivo” del momento, la Russia di Putin. Il tutto nella significativa assenza per l’appunto dei protagonisti del conflitto in corso ai confini orientali dell’Europa.

Siamo, lo ricordiamo, nei giorni della cosiddetta, tanto pubblicizzata, controffensiva ucraina: la quale però, a quanto pare, non sta dando ad oggi risultati di rilievo, nonostante lo sbandierato impegno occidentale sul piano economico, militare, tecnologico, spionistico, addestrativo, mediatico. Un esito peraltro che probabilmente gli esperti di intelligence convenuti a Singapore erano già in grado di prevedere fin dall’inizio.

Non è escluso quindi che in questa occasione si sia anche cercato, da parte occidentale, di sondare il terreno per valutare possibili vie d’uscita di un conflitto la cui soluzione appare ad oggi introvabile, stante anche il livello di esposizione che l’Occidente nel suo complesso ha assunto nei confronti dell’Ucraina, che ha obiettivamente reso difficile anche solo ipotizzare ad oggi una trattativa con la Russia per giungere ad una qualche forma di compromesso.

Qualche osservatore più fantasioso si spinge addirittura ad ipotizzare un orientamento statunitense, che starebbe maturando anche tra le pieghe del viaggio del Segretario di Stato Usa Blinken in Cina, verso un miglioramento strategico dei rapporti fra Cina ed Usa, rivolto fra l’altro anche ad isolare definitivamente la Russia, privandola del fondamentale supporto politico cinese.

Difficile per il momento stabilire quanto questa prospettiva possa concretizzarsi. O se la pace, appunto, sia destinata a restare, come Shangri-La, l’Orizzonte Perduto descritto da James Hilton nel 1933, nell’omonimo celebre suo romanzo.

A noi interesserebbe molto conoscere in ogni caso come si sono mossi in questo scenario i vertici dei servizi europei, in primo luogo quelli italiani.

Ma in quei giorni i nostri erano forse distratti dalla bega di un drammatico incidente lacustre, rivelatore dei sempre più stretti rapporti italo-israeliani in materia di intelligence, che nessuno sembra aver voglia di approfondire nel nostro addormentato Paese.

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