L’Omertà Istituzionale nella Pandemia italiana

Torniamo su di un tema che ci sta particolarmente a cuore: quello delle responsabilità della classe dirigente italiana nello scoppio e nella diffusione della pandemia in Italia. Mentre infatti la classe politica autocelebra i proprio presunti successi, evidenze sempre più gravi giungono dal Paese reale. Evidenze che non potranno essere né sottovalutate né dimenticate in futuro.

Per illustrare questo punto centrale per il futuro dell’Italia, riportiamo in traduzione italiana il testo di un articolo dell’autorevole The Lancet (n. 399, 22 gennaio 2022), rivista scientifica ben nota, che affronta in una breve corrispondenza la questione dello scoppio della pandemia in Italia, di cui ricorrono fra pochi giorni i due anni.

È doloroso e ancor più grave dover far notare, ventiquattro lunghi mesi dopo, il perdurante assordante unanime silenzio delle forze politiche: un’omertà istituzionale, come correttamente la definisce l’articolo, che gli Italiani onesti non possono ancora tollerare a lungo.

Riconoscere gli errori dell’Italia nella risposta sanitaria pubblica al Covid 19

autori: Chiara Alfieri, Marc Egrot, Alice Desclaux, Kelley Sams, on behalf of CoMeSCov (chiara.alfieri@ird.fr)
Laboratoire Population, Environnement, Démographie, UMR 151, Institut de Recherche pour le Développement, Aix-Marseille University, Marseille 13001, France (CA, ME, KS); Recherches Translationnelles sur le VIH et Maladies Infectieuses, UMR 233-IRD, 1175 INSERM, University of Montpellier, Montpellier, France (CA, AD); Walden University, Minneapolis, MN, USA (KS).

Il Giorno dei Morti in Italia quest’anno non è stato solo un momento per ricordare, ma anche per chiedere giustizia per le vite perse a causa del COVID-19.

Il 2 novembre 2021 i membri dell’Associazione #Sereni (detta anche Serena e Sempre Uniti) hanno manifestato a Roma contro l’omertà istituzionale (cioè la legge del silenzio) e per la creazione di una commissione parlamentare per esaminare la gestione dell’epidemia. Questo evento ha fatto seguito a 520 denunce presentate dall’associazione quattro mesi prima contro il governo nazionale, il ministero della Salute e gli amministratori della regione Lombardia.

Per comprendere gli obiettivi dell’associazione e gli eventi che ne alimentano lo scopo, è necessario esaminare l’inizio della pandemia in Lombardia.

La decisione del governo nazionale e regionale della Lombardia di non creare una cosiddetta zona rossa intorno ad Alzano Lombardo e Nembro (bloccando l’ingresso e l’uscita dai due comuni), quando è stato scoperto il COVID-19 in alcune persone, alla fine di febbraio 2020, risulta essere direttamente responsabile della diffusione del contagio ad altri comuni della provincia di Bergamo, in particolare della Val Seriana1, e poi in tutta Europa.

In che modo una diversa risposta di politica sanitaria avrebbe potuto fermare l’epidemia di COVID-19 nella provincia di Bergamo, diventata famosa nella primavera del 2020 per i cadaveri accatastati negli ospedali, nelle chiese e nei cimiteri e trasportati con camion militari ai crematori?

La popolazione lombarda è rimasta sconvolta dagli eventi e dall’incoerenza della sanità pubblica e delle autorità governative, oltre ad un obsoleto e non attuato piano pandemico2. Si sono trovati di fronte all’orrore: persone care che muoiono in casa senza cure e da sole in ospedale, scarsità di ossigeno e respiratori, errori nell’identificazione dei corpi cremati. L’Istituto Nazionale di Statistica ha definito questi avvenimenti una terza guerra mondiale3.

Per reazione, la società civile bergamasca si è organizzata in un movimento di giustizia di base4. Gli obiettivi dell’Associazione #Sereni sono ottenere verità, giustizia, riparazione e dignità, e offrire sostegno emotivo in risposta al dolore, alla confusione ed al risentimento delle famiglie dei defunti e più in generale dell’intera comunità.

Molti politici e attivisti cittadini hanno gravitato intorno al movimento. Il contributo degli antropologi alla documentazione ed all’analisi degli effetti sociali e politici degli eventi epidemiologici è stato cruciale5 per altre malattie infettive (come la malattia da virus Ebola e l’AIDS), ad esempio in Africa, dove reti come il Réseau Anthropologie des Épidémies Émergentes (di cui siamo membri) sono diventati centrali per affrontare questioni come l’esitazione sui vaccini, la scarsa informazione e la fiducia.

La ricerca trans-disciplinare mostra evidenze sull’importanza delle azioni delle associazioni della società civile, come l’Associazione Sereni. Queste evidenze sono fondamentali per le istituzioni pubbliche, per identificare ed affrontare gli errori nella risposta sanitaria pubblica, che è necessaria per supportare le comunità a prepararsi per future minacce infettive, come raccomandato dall’Unità di preparazione comunitaria dell’OMS6.

(traduzione italiana a cura di G. Colonna)

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Note
  1. Costanzo G, Sapienza D., La valle nel virus, Milano, Edizioni Underground, 2020.
  2. Zambon F., Il pesce piccolo: una storia di virus e segreti. Milano, Feltrinelli Editore, 2021.
  3. Blangiardo GC., Una terza guerra mondiale?, 31 maggio 2021. https://www.istat.it/it/files//2020/04/Report_Una-terza-guerra-mondiale.pdf (visitato il 29/11/21.
  4. Alfieri C., Desclaux A., Sams K., Egrot M., Mourning while fighting for justice: the first months of the NOI DENUNCEREMO association, Bergamo, Italy. 15 ottobre2020. https://somatosphere.net/2020/mourning-while-fighting-for-justice.html (visitato il 29/11/21).
  5. Sams K., Desclaux A., Anoko J., et al., “Mobilising experience from Ebola to address plague inMadagascar and future epidemics”, Lancet, 2017; 390: 2624–25.
  6. WHO. WHO COVID-19 social science in outbreak response. Community-centred approaches to health emergencies: progress, gaps and research priorities. 4 ottobre 2021. https://www.who.int/publications/m/item/community-centred-approaches-to-health-emergencies-progress-gaps-and-research-priorities-who-covid-19-social-science-in-outbreak-response (visitato il 29/11/2021).