L’Ocse pubblica i dati sui sistemi scolastici

Secondo l’importante rapporto annuale dell’Ocse, Education at a Glance 2010, l’ltalia, in base ai dati del 2007 e 2008, spende nel sistema dell’istruzione il 4,5% del Pil (di il 4,1% da fondi pubblici e lo 0,4% privati) contro una media Ocse del 5,7 per cento (di cui 4,8% pubblici e 0,9% privati). Solo la Repubblica Slovacca spende meno, tra i Paesi industrializzati.
E’ interessante notare che la quota pubblica di spesa nell’istruzione in Italia è diminuita sensibilmente nel corso degli anni, dall’82,9% del 1995 al 69,9% del 2007 (media Ocse: 77,3 nel 1995, 68,8% nel 2007), una riduzione del 13%.
La spesa del sistema scolastico italiano è pari al 9% della spesa pubblica totale (a fronte del 13,3% media Ocse), il livello più basso tra i Paesi industrializzati: ben l’80% della spesa corrente è assorbito dalle retribuzioni del personale, docente e non, rispetto alla media del 70% dei paesi Ocse.
La spesa annuale complessiva per studente non è molto lontana dalla media Ocse (7.948 dollari rispetto a 8.200), ma si concentra sulla scuola primaria e secondaria a scapito dell’università, dove la spesa media per studente, inclusa l’attività di ricerca, è di appena 8.600 dollari contro i quasi 13.000 Ocse.
Nel nostro Paese vengono inoltre programmate molte più ore di frequenza per i ragazzi tra i 7 e i 14 anni, ben 8.200, mentre la media Ocse è di sole 6.777 ore. Al tempo stesso, però, l’Italia è quintultima per le ore che i docenti dedicano all’insegnamento in aula: 601 l’anno nelle scuole medie, contro una media Ocse di 703, 601 rispetto a 661 nelle scuole superiori.
L’Italia è anche al quartultimo posto per la percentuale di adulti fra i 25 ed i 64 anni che partecipano ad attività formative o educative, sia di carattere formale che informale, superando di poco il 20%, rispetto al paese leader, la Svezia, dove oltre il 70% della popolazione in quell’arco di età viene coinvolta: la cosiddetta formazione continua (lifelong learning) è dunque in Italia ancora molto lontana dal raggiungere la popolazione in età attiva.

fonte: http://www.oecd.org/document/0,3343,en_2649_39263238_45897844_1_1_1_1,00.html

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