Un fondo europeo contro gli effetti negativi della globalizzazione

Si attende con interesse, nella prima sessione plenaria del Parlamento europeo, la relazione sul finanziamento e funzionamento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg).
Si tratta di un fondo ancora poco conosciuto, costituito nel 2006 con una disponibilità di 500 milioni di euro all’anno, con lo scopo di fornire ammortizzatori sociali e strategie di supporto per il reinserimento a lavoratori licenziati in conseguenza di grandi cambiamenti strutturali derivanti dalla globalizzazione dei flussi commerciali.
L’ambito di applicazione del Feg è stato ampliato, a partire dal 1 maggio 2009, e permette ora di ottenere un sostegno anche per i lavoratori in esubero a causa della crisi economica e finanziaria degli ultimi anni.
Ci si attende quindi una richiesta da parte della direzione del Feg di un ampliamento delle risorse ad esso destinate, oltre la soglia dei 500 milioni di euro annui.
Gli ultimi paesi a beneficiare dell’intervento del Feg sono stati Germania, Lituania, Spagna e Irlanda.
Per i primi due Paesi, fino ad ora sono stati mobilitati circa 16 milioni di euro per le aziende Karmann, storica partner della Volkswagen, e Snaige operante nei settori dell’edilizia, fabbricazione di mobili e dell’abbigliamento.
La mobilizzazione a favore della Spagna riguarda 181 imprese operanti nella medesima divisione situate nella regione di Valencia per le quali si è prevista una mobilizzazione del Feg per un importo di circa 6 milioni di euro.
L’Irlanda ha presentato richiesta per coprire l’assistenza a 653 lavoratori licenziati per esubero nell’impresa Waterford Crystal e tre dei suoi fornitori: Thomas Fennell Engineering Ltd, Rps Engineering Services e Abbey Electric. Prevede la mobilizzazione del Feg per un importo complessivo di circa 2 milioni di euro.
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