L’ONU rilancia sulla disastrata Somalia

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, rinnovando il suo sostegno alla missione di pace dell’Unione Africana in Somalia (AMISOM), ha manifestato l’intenzione di inviare nel paese un nuovo contingente di caschi blu, quindici anni dopo il fallimento dell’operazione "Restore Hope".
I quindici membri del Consiglio hanno chiesto al Segretario Generale Ban Ki-moon di istituire un fondo fiduciario a favore dell’AMISOM, al fine di facilitare il supporto logistico, l’addestramento e l’equipaggiamento delle truppe, in attesa di un loro eventuale assorbimento in una nuova missione ONU. Inoltre la risoluzione, approvata all’unanimità, esorta le nazioni africane ad inviare altri soldati in Somalia, per passare dagli attuali 2.600 agli 8.000 previsti in origine.
Sempre secondo il Consiglio, un nuovo contingente delle Nazioni Unite nel paese del Corno d’Africa dovrebbe servire ad assistere il flusso di aiuti umanitari, monitorare la tregua e collaborare all’addestramento di nuove forze di sicurezza somale. In ogni caso, per ora si tratta solo di un’ipotesi: una decisione definitiva verrà presa entro il prossimo giugno.
Intanto in Somalia continuano le violenze, nonostante l’accordo firmato sei mesi fa a Gibuti tra il Governo di Transizione e l’Alleanza per la Ri-Liberazione della Somalia, composta da rappresentanti moderati delle corti islamiche e membri dell’opposizione. Le due parti avevano autorizzato l’ONU all’invio di una forza internazionale di stabilizzazione e avevano concordato il progressivo ritiro delle truppe etiopi filo-governative, che è stato portato a termine con successo proprio negli ultimi giorni.
Sulla possibilità di una spedizione ONU nel paese, Ban Ki-moon ha dichiarato che non ci sono ancora le condizioni adatte per una operazione del genere, esprimendo la sua volontà di rafforzare il contingente dell’Unione Africana già presente in Somalia. Anche diversi membri del Consiglio di Sicurezza, evidenziando la situazione caotica nel paese africano, si sono opposti a un’autorizzazione troppo frettolosa di una nuova missione delle Nazioni Unite. Per ora sta alle diverse fazioni di questa infinita guerra civile mantenere gli accordi di pace e costituire delle forze di sicurezza nazionale che possano riportare la calma e l’ordine in Somalia.

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