Ipoteca israeliana sulle armi chimiche della Siria

La crisi siriana mostra un volto tra i più preoccupanti: il capo di stato maggiore generale delle forze armate israeliane, Benny Gantz, ha dichiarato alla commissione affari esteri e difesa della Knesset, il parlamento israeliano, che, nel caso in cui i deposti di armi chimiche siriane debbano cadere "in cattive mani", con evidente riferimento a quelle del movimento Hezbollah o di altri gruppi "terroristici", Israele dovrebbe intervenire militarmente per assumerne il controllo.
I rischi di un simile atto sono stati chiaramente descritti dall’alto ufficiale israeliano, il quale ha testualmente aggiunto:
"Esiste la possibilità che divenga difficile localizzare lo spostamento di questi armamenti chimici e nel caso in cui si debba operare su dimensioni più ampie ci si può rapidamente trovare coinvolti in una campagna più vasta di quella inizialmente prevista".
La pericolosità di quanto affermato da Ganzt è ovvia, dato che potrebbe comportare un conflitto di ampie proporzioni in Medio Oriente.
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