Polemica fra Turchia ed Israele sul futuro satellite spia turco

Il primo ministro turco Tayyip Erdogan ha commentato venerdì le critiche israeliane conseguenti all’annuncio del lancio del primo satellite spia turco, previsto entro due anni.
"Stiamo per inviare nello spazio il satellite Gokturk nel 2013. Alcune persone sono irritate per questo. Dicono: "la Turchia in futuro ci osserverà dallo spazio". Ma voi ci state osservando da parecchi anni, da decenni". L’allusione evidente è ai satelliti spia di cui gli israeliani dispongono da molti anni, tra cui il nuovo satellite Ofek-9 lanciato nello spazio nel giugno 2010, che si aggiunge agli altri già operativi (Ofek-5 e Ofek-7), al satellite radar militare Texar-Polaris, in orbita dal 2008, ai satelliti commerciali-militari Eros-A ed Eros-B1 e al satellite Ofek-8, satellite radar in grado di operare ventiquattro ore al giorno e in ogni condizione climatica.
Secondo la rivista specializzata Jane’s Defence Weekly, il satellite Gokturk, il cui costo è stimato in circa 250 milioni di euro, sarà in grado di fornire immagini di oggetti fino ad un diametro di 80 centimetri, superiore al livello attuale di 2 metri che è la risoluzione più elevata oggi disponibile delle immagini del territorio dello Stato ebraico, grazie al fatto che nel 1997 un emendamento alle norme autorizzative del ministero della difesa americano aveva espressamente vietato la diffusione di immagini di Israele ad un livello di risoluzione più alto di quello disponibile presso fonti commerciali non-statunitensi.
Significativo per il nostro paese il fatto che il satellite turco è il risultato di un accordo fra l’azienda turca fornitrice della difesa Aselsan e l’italiana Telespazio, una società controllata dalla nostra azienda Finmeccanica, particolarmente attiva nel settore militare; nello stesso tempo, l’Agenzia Spaziale Italiana ha avviato un vasto programma di cooperazione in attività di spionaggio militare con l’Agenzia Spaziale Israeliana, diretta da Yitzhak Ben-Israel.

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