Anche il Giappone ridisegna la propria difesa

Il governo giapponese ha approvato il nuovo programma nazionale di difesa che traccia le linee guida per la politica militare del Paese nel prossimo decennio.
Il Giappone cambia profondamente il proprio assetto strategico in relazione ai rilevanti mutamenti in corso in Asia, in particolar modo legati all’ascesa, anche militare, della Cina ed alla crescente tensione fra le due Coree.
In particolare, il dispositivo difensivo giapponese viene ridisegnato, con una riduzione delle forze dislocate verso nord ed un rafforzamento di quelle disposte a sud del Paese: tale cambiamento rende chiaro il passaggio da una politica tipica della Guerra Fredda, caratterizzata dalla contrapposizione con l’Urss, all’attuale, rivolta al contenimento della Cina, che segue anche i desiderata americani, recentemente ribaditi anche dalle dichiarazioni del capo di stato maggiore della difesa americano, amm. Mullen.
Particolarmente significativo il fatto che il Giappone porterà da 16 a 22 i propri sottomarini, mentre le forze corazzate vedranno un taglio di ben un terzo, portando i carri da battaglia da 600 a 400 unità, privilegiando quindi la dimensione marittima, oltre ad incrementare il numero dei sistemi missilistici Patriot in funzione anti-coreana: tutto questo nonostante il taglio ad un bilancio che, ridotto del 3%, sarà portato a 280 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, mentre la spesa nel 2008 era di 46,3 miliardi di dollari (pari allo 0,9% del Pil giapponese) a fronte degli 86,2 miliardi della Cina (pari al 2% del suo Pil).
Attualmente il Giappone gode di una marcata superiorità sul piano navale rispetto alla Cina (18 unità sottomarine contro 9; 41 cacciatorpediniere contro 27), mentre sul piano aereo (310 caccia contro 1.320), terrestre (876 mezzi corazzati contro 9.840) e su quello degli effettivi (237.000 contro oltre 2 milioni) la Cina è largamente prevalente sul piano quantitativo, anche se è ben noto l’alto livello qualitativo della tradizione militare giapponese.
Nel documento di Tokyo si legge anche che l’alleanza con gli Stati Uniti è oggi "indispensabile" e che l’intento del governo giapponese è comunque quello di "promuovere fiducia e cooperazione con la Russia e la Cina" così come di sviluppare i legami già in essere con l’Unione Europea e la Nato.

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