Uno studio della Nasa sul consumo mondiale di prodotti agricoli dal 1982 a oggi

Un gruppo di ricercatori della NASA, coordinati da Marc Imhoff, del Centro di volo spaziale Goddard di Greenbelt negli Usa, ha reso noto uno studio relativo al periodo dal 1982 al 2007 che analizza il consumo umano della produzione vegetale terrestre, stimato in quantità equivalente di carbonio.
Dal 1995 al 2005 il consumo umano annuo è aumentato dal 20 al 25 per cento della produzione vegetale totale del pianeta, ed è ovviamente maggiormente concentrato nelle aree urbane, che arrivano a consumare anche 30.000 volte di più di quelle non urbane.
Viene poi riscontrato un notevole squilibrio anche dal punto di vista della distribuzione, dato che ad esempio una persona in Nord America consuma l’equivalente di 6 tonnellate di carbonio di origine vegetale rispetto alle 2 tonnellate dell’Asia Meridionale. Se nei prossimi decenni tutti raggiungessero il livello di consumo del Nord America, il consumo mondiale raggiungerebbe rapidamente il 50 per cento delle risorse vegetali disponibili.
Il gruppo di ricerca sui dati della produzione agricola, conosciuta anche come "produzione primaria netta" (NPP), utilizza sofisticati strumenti forniti dai satelliti della Nasa, come il radiometro avanzato ad altissima risoluzione (AVHRR) ed il recente Spettro-radiometro con immagini a moderata risoluzione (MODIS); i dati dei rilevamenti provenienti dallo spazio vengono poi integrati con quelli forniti dalla FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di agricoltura e cibo.
Imhoff sottolinea che non si deve pensare a questi scenari come apocalittici, ma essi sono utili per fare luce su delle possibili prospettive qualora le tendenze attuali restino costanti.
"Se, in futuro – dice Imhoff, cresceremo fino al 50 per cento circa della disponibilità, ci aspettiamo un’esasperata ricerca di produttività nella gestione agricola con una conseguente forte pressione sull’ambiente naturale e a spese di chiunque altro utilizzi, ad esempio, il carbonio, a spese dell’habitat e delle riserve idriche".

fonte: http://www.nasa.gov/topics/earth/features/carbon-capacity.html

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