Il presidente messicano contro Hugo Chávez, secondo Wikileaks

Il presidente messicano Felipe Calderón ha fornito indicazioni agli Usa su come contrastare l’influenza di Hugo Chávez, il presidente venezuelano noto per le sue posizioni anti-americane, secondo quanto si ricava da un messaggio segreto dell’ambasciata Usa del 23 ottobre 2009, presente tra quelli resi pubblici lo scorso 2 dicembre da Wikileaks.
In un incontro del 19 ottobre 2009 con il direttore dell’intelligence Usa, Dennis Blair, il presidente messicano "sottolineava che Hugo Chávez è attivo ovunque, anche in Messico" e si dimostrava "particolarmente preoccupato delle sue relazioni con l’Iran, dato che anche l’ambasciata iraniana è particolarmente attiva in Messico".
Sempre secondo il capo di Stato messicano, "la regione necessita di una visibile presenza Usa", il cui maggiore obiettivo deve essere di "impegnare il prossimo presidente brasiliano" che entrerà in carica nel 2011: il Brasile infatti è la chiave per contenere Chávez, secondo Felipe Calderón, ma il presidente uscente Lula è stato riluttante a farlo. Per questo gli Usa devono spingere il Brasile ad impegnarsi maggiormente e ad influenzarne l’orientamento.
Per parte sua, Calderón dichiarava di star cercando di contrastare Chávez, "tentando di isolare il Venezuela mediante il Gruppo di Rio", l’organizzazione di 23 Paesi latino-americani e caraibici, da sempre sotto influenza Usa.
Sempre secondo il documento, il presidente messicano si dimostrava convinto che il suo collega venezuelano aveva finanziato il suo avversario alle presidenziali messicane del 2006, il candidato di centro-sinistra Andrés Manuel López Obrador, sconfitto per pochissimi voti, un esito che parecchi messicani ritengono condizionato da brogli.

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