Israele valuta come utilizzare il nuovo scudo antimissile Iron Dome

Prosegue in Israele l’addestramento della prima unità destinata a gestire lo "scudo antimissile" Iron Dome, sviluppato dalla israeliana Rafael, del quale ha già acquistato due batterie, mentre gli Stati Uniti hanno accettato di fornire i fondi per l’acquisto di altre nove.
Mentre questa fase si sta prolungando oltre il previsto, in quanto la preparazione del personale si è dimostrata più complessa di quanto inizialmente stimato, prosegue in Israele la discussione su come utilizzare questo sofisticato sistema d’arma: pare che le forze armate vogliano evitare uno spiegamento delle batterie presso i centri abitati ritenuti a maggior rischio di attacco, preferendo la soluzione di collocarle a presidio delle principali base aree israeliane, dalle quali potrebbero essere ri-dislocate in pochissimo tempo a protezione degli abitati sotto attacco da parte di missili a corto raggio.
È evidente la preoccupazione dei militari di definire come obiettivo prioritario la conservazione della piena operatività delle proprie basi aeree e di altri siti strategici, tra i quali non è difficile pensare ai depositi di armi nucleari di cui lo Stato ebraico è notoriamente dotato. Inoltre, la protezione garantita da Iron Dome consentirebbe alle forze aeree israeliane anche di accrescere la propria capacità offensiva, liberando i propri aerei dal compito di proteggere le proprie basi, cosa assai rilevante in caso di operazioni offensive, quali, ad esempio, quelle che gli analisi hanno descritto nei diversi scenari di un attacco preventivo contro l’Iran.
Nel frattempo Rafael, l’azienda israeliana che ha realizzato Iron Dome, sta ampliando la propria offerta con un nuovo sistema missilistico superficie-superficie denominato Iron Flame, un sistema a basso costo che, utilizzando appunto le tecnologie di ricerca e intercettazione del bersaglio sviluppate con Iron Dome, dovrebbe fornire un’ampia modularità di testate da guerra e di strumenti elettronici per l’impiego nei più diversi tipi di attacco di precisione, con proiettili a frammentazione o penetranti – armi quindi non più destinate ad un uso difensivo, come si è detto per Iron Dome, ma di evidente utilizzo offensivo, a dimostrazione del fatto che è assai difficile separare, nella moderna tecnologia militare, l’aspetto offensivo da quello difensivo.
Significativamente, il nuovo sistema d’arma è stato presentato dalla Rafael nella conferenza internazionale, organizzata dall’associazione israeliana delle unità di artiglieria, tenutasi a Zikhron Yaakov, uno dei più antichi insediamenti sionisti costituito in Israele dal barone Edmond James De Rotschild nel 1883, sul tema "Combattimento a fuoco e con armi combinate in aree urbane".
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