Nuove imponenti forniture militari americane all’Arabia Saudita

Il presidente degli Stati Uniti d’America ha appena notificato al Congresso il progetto di vendita all’Arabia Saudita di armamenti per 60 miliardi di dollari. Questo imponente affare, il più grande negli ultimi cinque anni, comprende la fornitura di 84 cacciabombardieri F-15, l’aggiornamento di altri 70 F-15 già in dotazione alle forze aeree saudite, 190 elicotteri da attacco Apache e Black Hawk, missili, bombe, sistemi di lancio e strumenti di guerra elettronica come visori notturni e radar. Il Congresso ha ora trenta giorni di tempo per approvare o meno il piano.
Questa vendita si aggiunge ai 22 miliardi dollari di armi già trasferite tra il 2005 ed il 2009 ai sei Paesi del Golfo Persico, che comprendono 6,5 miliardi del sistema di difesa antimissile Patriot installato in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, necessari anche alla copertura del quartier generale statunitense della V Flotta Usa a Bahrein.
Oltre 50 grandi aziende americane nel settore aerospaziale e della difesa hanno tenuto conversazioni ad Abu Dhabi ai primi di ottobre, a conferma dei buoni affari che l’industria bellica americana sta realizzando nel Golfo, dove, secondo stime di esperti, si è concentrato il 10 per cento del totale delle esportazioni mondiali di armamenti convenzionali fra il 2005 ed il 2009.
Se si considera lo sviluppo dell’arsenale iraniano attualmente in corso (droni, sottomarinii, missili) e si aggiungono i 20 nuovissimi caccia invisibili F-35 che gli Usa venderanno a Israele, con una opzione per ben altri 75 – ci si rende conto di come nell’area Medio Orientale si vada concentrando un potenziale bellico davvero impressionante.
Print Friendly, PDF & Email