Ammissioni ufficiali sull’uccisione di civili iracheni da parte di soldati britannici in Iraq

Ambienti militari inglesi cominciano ad ammettere che membri dell’esercito e dell’aviazione inglese sono sospettati di avere ucciso diversi civili in Iraq.
Secondo il Guardian di sabato scorso, le accuse comprendono un uomo ucciso a calci a bordo di un elicottero della Royal Air Force, un altro colpito da un colpo di arma da fuoco da un soldato del Black Watch, una prestigiosa unità di fanteria del Royal Regiment of Scotland, dopo un incidente automobilistico e un diciannovenne spinto in un fiume e annegato.
La polizia militare inglese intendeva rinviare a giudizio alcuni dei sospettati per omicidio volontario o preterintenzionale, ma la pubblica accusa non ha dato seguito alla richiesta nella convizione che non ci fosse possibilità di giungere ad una condanna degli indiziati. Il Ministero della Difesa e la procura militare inglese hanno ripetutamente rifiutato di fornire spiegazioni dettagliate su queste decisioni e hanno evitato di fornire qualcosa di più di sommarie indicazioni, sostiene il Guardian.
Nel caso relativo all’uomo che si dice sia stato preso a calci a morte a bordo di un elicottero, il ministero ammette che c’erano state indagini da parte della polizia della Raf che aveva poi deciso di non esaminare il corpo della vittima. Nessuna incriminazione è stata richiesta per questo, apparentemente in quanto la causa della morte era rimasta sconosciuta.
La scoperta di queste uccisioni illegati di cittani iracheni giunge dopo una inchiesta giudiziaria sulla incapacità del Ministero di avviare una inchiesta pubblica sulle metodiche di detenzione successive all’invasione dell’Iraq del 2003.
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