Le stime Fao sul raccolto cereali del 2010

La Fao ha annunciato qualche giorno fa che i prezzi internazionali del grano sono cresciuti del cinque per cento in agosto, la maggiore crescita mensile dal novembre 2009. In conseguenza di questi aumenti, l’indice dei prezzi alimentari che la Fao presenta, denominato FFPI (Fao Food Pirce Index), è salito al livello più alto dal settembre 2008, restando tuttavia del 38% al di sotto del suo picco massimo, raggiunto nel giugno 2008.
La Fao, come molti altri osservatori, ritiene che la principale causa di questo aumento sia legata alla situazione della Russia, ma fa osservare che la crescita dell’indice è relativa anche alle quotazioni dello zucchero e dei semi oleosi.
In effetti, la produzione globale di cereali è di poco inferiore a quanto preventivato in giugno (2.238 milioni di tonnellate rispetto a 2.279) e rimane in ogni caso la terza maggior produzione mai raggiunta a livello mondiale. A causa di un maggiore aumento del fabbisogno, le riserve finali mondiali di cereali dovrebbero ridursi del 2% , ma questo significa comunque un rapporto fra riserve e utilizzazione del 23%, molto superiore rispetto a quel 19,5% del 2007/08, i due anni di enorme crescita dei prezzi, che venne all’epoca considerato eccessivamente basso.
Da quanto afferma la Fao, in sostanza, si dovrebbe dedurre che eventuali ulteriori aumenti dei prezzi non sembrano giustificati dalla penuria di materia prima. Resta poi da affrontare la questione se questi prezzi non siano in realtà troppo bassi per i produttori agricoli, tra cui in primo luogo quelli italiani.
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