In Australia polemica fra città e campagna sulla banda larga

Il programma per la costruzione di una rete nazionale internet a banda larga (national broadband network, NBN), avviato dal governo australiano, per un investimento di 43 miliardi di dollari, sta provocando un acceso dibattito in Australia, in quanto secondo alcuni oppositori del progetto i residenti delle città finirebbero per sostenere i costi della diffusione della rete nelle campagne, assai meno popolose, del grande paese-continente.
Il governo sostiene invece che si farà in modo di assicurare delle tariffe uniformi, se necessario intervenendo con appositi sussidi da parte di Canberra.
La rete NBN sarà realizzata nel corso dei prossimi otto anni e dovrà fornire al 93% delle famiglie australiane un accesso alla banda larga veloce in fibra ottica capace di trasmettere 1 gigabit di dati al secondo.
Il ministro delle comunicazioni australiano Stephen Conroy ha suggerito di rallentare la realizzazione delle infrastrutture nelle città il tempo sufficiente perché la società di gestione della rete possa concentrarsi sul livello regionale. "Parleremo con il gruppo di lavoro della società di gestione nei prossimo giorni su come ridisegnare la tempistica di sviluppo", ha dichiarato Conroy alla radio australiana ABC: "Questo significherà che ci concentreremo sul livello regionale più di quanto abbiamo fatto finora".
Per un paese dalle dimensioni dell’Australia, caratterizzato da una urbanizzazione molto concentrata in aree assai limitate della costa, la questione è importante e dimostra come non sia facile ovviare, nemmeno con le tecnologie più avanzate, all’antica contrapposizione fra città e campagna.
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