Accordo in Madagascar per risolvere la crisi

I mediatori internazionali incaricati di risolvere la crisi in Madagascar hanno annunciato il raggiungimento di un accordo tra le parti rivali che comporterà la formazione di un governo provvisorio fino all’organizzazione di nuove elezioni nei prossimi 14 mesi.
La situazione è stata sbloccata grazie all’intervento diplomatico dell’ONU, dell’Unione Africana, della Comunità per lo sviluppo dell’Africa Meridionale e dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia.
L’aspetto più controverso dell’accordo è che alle prossime elezioni potranno candidarsi sia Ravalomanana, il contestato ex presidente ora in esilio in Sud Africa, che Rajoelina, il giovane avversario che ha preso il potere solo pochi mesi fa con un colpo di stato. Si teme infatti che ciò possa provocare nuovi disordini dopo gli scontri di inizio 2009 in cui più di cento persone hanno perso la vita.
Secondo i mediatori, la data precisa delle elezioni dipende dalle valutazioni di esperti internazionali e locali che dovranno stabilire quando il paese sarà in grado di organizzare elezioni credibili.
Per il momento, le parti rivali hanno anche deciso di stabilire una Commissione per la Verità e la Riconciliazione, sul modello di quella istituita in Sud Africa negli anni ’90, per far luce sulle violazioni dei diritti umani sotto il regime dell’apartheid. E’ probabile un’amnistia generale per chi ha infranto la legge in questi ultimi confusi mesi, amnistia che però non riguarderà le gravi violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra, contro l’umanità e di genocidio.

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