La BCE più severa con le banche

La Banca Centrale Europea ha deciso di intervenire sul cosiddetto scarto di garanzia (haircut). Le banche ordinarie, infatti, si riforniscono della materia prima (danaro) presso la banca centrale nel momento in cui hanno problemi di liquidità. Uno degli strumenti più usati è l’operazione di pronti contro termine. La banca ordinaria vende alla banca centrale dei titoli in suo possesso (obbligazioni), impegnandosi a riacquistarli ad un dato prezzo e ad una data prestabilita (massimo sei mesi).
La banca centrale ha deciso di elevare lo scarto di garanzia (in molti casi dal 2 al 16,4%). Ciò significherà per le banche dover costituire più titoli (a garanzia) per la stessa entità di finanziamento. In definitiva ciò costituirà un aumento dei costi di raccolta da parte delle banche ordinarie.
Al di là delle ripercussioni che tale decisione della BCE comporterà sui bilanci delle banche ordinarie, questa decisione è sintomatica di una situazione generale abbastanza preoccupante. La stessa Banca centrale infatti, a conoscenza del fenomeno delle cartolarizzazioni e dei rischi insiti in esse, intende cautelarsi maggiormente verso i fenomeni di insolvenza che hanno caratterizzato alcune di queste tipologie di obbligazioni.

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