Nasce una "Opec" dei cereali?

Fino a qualche tempo fa poteva sembrare uno scherzo, ma l’aumento vertiginoso e, per ora, inarrestabile dei cereali sta facendo assumere ai paesi produttori una posizione simile a quella dell’Opec, tanto da cercare di creare un cartello per il controllo del prezzo. L’iniziativa viene dalla Thailandia (maggior esportare di riso al mondo) che sta cercando di convincere i vicini Laos, Cambogia, Birmania e Vietnam a costituire un’organizzazione che avrà lo scopo di determinare il prezzo del riso e che ne garantirà il rifornimento al mercato interno.
Attualmente i principali produttori hanno dovuto ridurre le esportazioni per mantenere a livelli bassi il prezzo domestico di un alimento fondamentale per la sussistenza di milioni di persone.
Il portavoce del governo tailandese Khieu Kanharith, ha dichiarato che la proposta è nata dopo la constatazione che il suo paese importa petrolio a prezzi sempre più alti mentre il prezzo del riso non aumenta in maniera altrettanto veloce (anche se nell’ultimo anno ha triplicato il suo valore).
Sembra che la Cambogia abbia già dato il suo assenso di massima ed il Laos ha dichiarato che prenderà in seria considerazione la proposta, bisogna puntualizzare però che già in passato era stata cercata la creazione di un cartello dei produttori di riso del sud est asiatico ma era sempre fallita a causa delle rimarchevoli differenze politiche esistenti tra i vari paesi.
Non mancano comunque voci contrarie alla costituzione di quest’organizzazione soprattutto, ovviamente, da parte degli importatori.
Le Filippine (maggior importatore al mondo di riso) hanno definito, per bocca del senatore Edgardo Angara, la creazione del cartello "un crimine contro l’umanità" poiché sono ben tre miliardi i consumatori di questo alimento, spesso unica sussistenza dei poveri.

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