Georgia e Russia sul piede di guerra?

Georgia e Russia sarebbero ad un passo dalla guerra secondo quanto dichiarato dal ministro georgiano per la Reintegrazione Temur Iakobashvili. La querelle tra i due stati riguarda l’Abkhazia, repubblica ribelle separatista divenuta oramai uno stato "de facto". Mosca ha inviato truppe nella regione ufficialmente come forza di interposizione tra i ribelli e l’esercito georgiano, ma la mossa non è stata gradita da Tbilisi: il governo teme che la Russia voglia appoggiare la piccola regione nel suo ennesimo tentativo secessionista.
L’Abkhazia è formalmente una repubblica autonoma all’interno della Georgia, anche se, come sovracitato, agisce come uno stato indipendente. Il conflitto tra Sukhumi, capitale della regione, e Tbilisi, è in corso dagli anni precedenti l’indipendenza georgiana. Nel 1992, un anno esatto dopo la dissoluzione della federazione russa denominata CSI (l’erede dell’ex Unione Sovietica), la regione tentò di separarsi dal paese, dando vita ad un conflitto. Mosca aiutò militarmente i gruppi ribelli, alzando il livello di tensione con gli ex concittadini. L’accordo di pace firmato alla fine del 1993 non ha risolto realmente la disputa, tant’è che l’anno successivo l’Abkhazia dichiarò unilateralmente la propria indipendenza. La Georgia, ovviamente, non riconobbe tale dichiarazione. Il conflitto è proseguito ed è ancora in corso.
Sergei Shamba, il "ministro degli esteri" dell’Abkhazia, ha dato il via libera a Mosca affinché essa controlli e difenda militarmente la regione. Il collega russo Sergei Lavrov, invece, sostiene di non aver ricevuto alcuna richiesta ufficiale dalla repubblica separatista. La Georgia, dal canto suo, ha richiesto l’intervento e appoggio dell’Unione Europea. Un mosaico assai complesso, quindi: i prossimi giorni saranno forieri di novità.

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