Regole certe e omogeneità di trattamento: è un principio valido in tanti ambiti dell’agire umano. Ma nel campo economico è il pilastro fondamentale di ogni attività. Gli aiuti di stato sono considerati una bestemmia, gli interventi fiscali volti a favorire certe produzioni una eresia. La lista delle azioni scorrette è lunga quanto un treno merci. Gli apostoli del liberismo hanno creato santuari e ordini equestri al fine di garantire l’applicazione integrale del verbo liberista. Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale per il Commercio sono i massimi controllori.
Malgrado ciò, nella sola Europa esistono paradisi fiscali e finanziari che giocano scorrettamente: Liechtenstein, San Marino, Montecarlo, Austria, Belgio, Svizzera dispongono di un sistema bancario che non pone troppi cavilli verso coloro che portano quattrini nei forzieri delle loro banche. Che poi si tratti di evasori fiscali, malavitosi, politici e burocrati corrotti non fa grande differenza. Al di là della questione etica, ricordo che il danaro è una merce, ed in quanto tale dovrebbe essere soggetta alle stesse regole di qualsiasi altro prodotto.
L’esistenza di paradisi finanziari è cosa strarisaputa e non occorrerebbe l’ennesimo scandalo finanziario, questa volta nel Liechtenstein, per approfondire il discorso. Tuttavia il volto ipocrita di un sistema perbenista e fasullo corruga la fronte davanti all’ultimo "fattaccio" avvenuto, affermando che farà terra bruciata di queste roccaforti corsare che permettono di riciclare il risultato delle peggiori azioni umane. Sciocchezze, sappiamo bene che questo viene detto da decenni senza alcun risultato effettivo. E se viene chiuso un santuario se ne apre un altro da qualche altra parte del globo.
E allora dove sono gli apostoli del liberismo quando si tratta di omogeneizzare e rendere trasparente anche l’attività finanziaria? Perché il FMI e Banca Mondiale anziché predicare solamente ricette ultraliberiste non si impegnano nella regolazione dei flussi finanziari in tutte le aree del pianeta, applicando sanzioni verso chi non intende operare con la necessaria trasparenza?