Patti bilaterali nell’agenda dell’Europa

Il Consiglio dei ministri europei dell’Estero ha dato la propria approvazione  per l’avvio  dei negoziati con India, Corea del Sud e Asean (Associazione  dei paesi del sud est asiatico) che dovrebbero approdare a degli accordi di libero scambio.
Il WTO è in piena crisi. Il Doha Round è bloccato. Lo stesso Massimo D’Alema  ammette che "il quadro non è incoraggiante". Ecco dunque che l’Unione Europea, da sempre  propensa al multilateralismo, inizia a seguire  la via già tracciata da altri paesi come Stati Uniti e Cina.
Entro giugno si dovrebbero concludere i negoziati del Doha Round. La decisione assunta dall’Unione Europea di portare avanti dei negoziati bilaterali durante questo periodo sembra una implicita ammissione nella scarsa fiducia riservata al sistema multilaterale.
Gli accordi di libero scambio in cantiere  farebbero lievitare l’export delle imprese europee  di 40 miliardi di euro l’anno. I maggiori incrementi di vendite si concentrerebbero verso l’India.
Le difficoltà del Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale si sommano alle evidenti crepe della Organizzazione mondiale per il commercio.
Il vecchio ordine tracciato a Bretton Woods sta implodendo, mentre non vi è traccia di nuove istituzioni che possano  sostituirlo.

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