Ecuador: è crisi sulla riforma costituzionale

Il neo eletto presidente ecuadoriano Rafael Correa ha annunciato di aver costituito una commissione di giuristi che dovranno redigere un progetto per una nuova costituzione, in vista del voto per l’Assemblea Costituente che avverrà il 15 aprile prossimo.
I membri di questa commissione sono stati selezionati nelle migliori università del paese attraverso il consiglio nazionale di Educazione Superiore e, secondo Correa, dovranno recepire le proposte dei cittadini, delle organizzazioni sociali e dei partiti politici.
Il presidente del Tribunale elettorale supremo ha accettato il piano governativo scatenando la reazione dei parlamentari dell’opposizione conservatrice (ma che avevano la maggioranza in Parlamento) che ne hanno votato il licenziamento. Per tutta risposta il Tribunale elettorale ha decretato il licenziamento dei deputati "ribelli" e la loro sostituzione. 21 nuovi parlamentari si sono insediati prestando giuramento il 20 marzo tra ingenti misure di sicurezza per scongiurare scontri, e il Parlamento (adesso in linea con la politica di Correa) ha così di nuovo il quorum necessario per legiferare.
Parallelamente i 57 parlamentari espulsi sembrano decisi a riunirsi in una località segreta e autoproclamarsi "Parlamento legittimo", cioè che rischierebbe di avvitare la crisi ecuadorena in una impasse piena di rischi per la tenuta democratica del Paese.

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