Quale azione esterna per l’Europa?

La Commissione europea ha formulato una comunicazione indirizzata al Consiglio Europeo terminato da pochi giorni a Bruxelles ("L’Europa nel mondo: proposte pratiche per una maggiore coerenza, efficacia e visibilità") che costituisce un’analisi su come rafforzare l’azione esterna dell’Unione europea senza apportare alcuna modifica al trattato vigente.
Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha affermato l’importanza che l’Unione Europea utilizzi tutte le possibili leve di condizionamento e la sua considerevole influenza nel sistema internazionale per tutelare e promuovere gli interessi dei cittadini europei.
Il documento propone in modo estremamente schematico l’adozione di miglioramenti in molteplici campi, tra cui: il rafforzamento del ruolo del gruppo di commissari competenti per le relazioni esterne, alle cui attività verrà associato l’Alto rappresentante; una maggiore cooperazione tra Commissione e segretariato del Consiglio; il potenziamento della cosiddetta "diplomazia pubblica", al fine di promuovere i modelli e le politiche comunitarie e l’accrescimento della visibilità dell’azione esterna dell’UE.
All’interno del documento si ribadisce spesso l’importanza di migliorare la percezione dell’Europa, mediante la promozione ed il potenziamento degli scambi culturali e delle visite di istruzione, passando per una partecipazione diretta dei cittadini europei alla vita politica e istituzionale comunitaria, anche in tema di politica estera.
In conclusione, il documento afferma che l’efficacia e l’influenza dell’azione comunitaria in tema di politica estera dipendono da un uso ottimale di tutti i mezzi disponibili. È auspicabile quindi l’avvio di un’attenta e ponderata riflessione su tali tematiche per poter dare nuovo slancio e nuovo vigore ad un’istituzione che si avvia a raggiungere il traguardo dei cinquant’anni di vita il prossimo 25 marzo 2007.

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