In questi giorni in tutta la Catalogna, ed in particolare nella capitale Barcellona, c’è grande attesa per l’esito del referendum confermativo con il quale i cittadini catalani devono ratificare o meno il nuovo statuto approvato dal Parlamento nel marzo scorso.
Non potendo in questa sede riassumerne i punti principali, riteniamo significativo riportare solo quello che si afferma nell’art. 1 del Titolo I dello Statuto di Autonomia della Catalogna (approvato prima dal Congresso e poi dal Senato): "La Catalogna in qualità di nazione, esercita il suo autogoverno costituita in Comunità Autonoma in accordo con la Costituzione e lo Statuto che è la sua norma fondamentale".
Riconosciuta anche una propria bandiera ed un proprio inno nazionale.
Dal Parlamento lo scontro politico tra il governo di Zapatero ed il principale oppositore, il partito popolare, si è trasferito nella sempre più aspra campagna elettorale soprattutto dopo che il Tribunale Costituzionale ha rigettato l’istanza di incostituzionalità avanzata dal PPE.
Votare "Sì" significa ratificare lo statuto e appoggiare il governo, votare "No" rafforzerebbe il PPE anche nell’altra importante questione relativa alla contrastata decisione di Zapatero di aprire un tavolo di trattative con i baschi dell’Eta.
