Le bombe mediatiche di Al Qaeda

Un messaggio registrato di Osama Bin Laden e rinvenuto, come sempre, su un sito internet islamico non meglio identificato, scagiona Zacharias Moussaoui, il franco-algerino condannato negli Stati Uniti perché considerato il “ventesimo” terrorista delle Torri Gemelle. Bin Laden, per la prima volta in assoluto, rivendica gli attentati dell’11 settembre dichiarando di aver personalmente affidato i compiti ai diciannove membri del commando. Tra loro non c’era Moussaoui.
I video e i messaggi vocali dei vertici di Al Qaeda appaiono sempre con puntualità quando è necessario avvalorare, in modo diretto o indiretto, le versioni ufficiali degli attacchi di New York e Washington o le attività terroristiche successive (come quelle di Al Zarqawi in Iraq) che vengono poste in discussione da fonti alternative.
Le autorità americane hanno rilasciato la scorsa settimana il filmato di una telecamera di servizio (in realtà solo qualche fotogramma in più di uno video noto da anni) che riprendeva l’impatto tra il volo 77 e la facciata del Pentagono avvenuto l’11/9. Scopo dell’atto era fugare le teorie cospirazioniste che stanno montando con sempre maggiore forza negli Stati Uniti, e che vorrebbero far risalire l’attacco al ministero della Difesa ad un missile cruise piuttosto che ad un aereo di linea. Il video, però, non ha fatto che aumentare i sospetti poiché non mostra alcun boeing.
Dopo le dichiarazioni scandalo del noto attore Charlie Sheen che hanno scosso il pubblico americano (“Mostrateci questa incredibile manovra. Fateci vedere come questo aereo è riuscito a fare una virata di 270 gradi, mentre volava a 500 miglia orarie, per poi scendere di 7.000 piedi in due minuti e mezzo, facendo la barba alle cime degli alberi negli ultimi 500 metri”), e il successo di “Loose Change”, un documentario indipendente diffuso gratuitamente via web che critica pesantemente la versione ufficiale, giunge la notizia che dal 2 al 4 giugno si terrà a Chicago un grande convegno che riunirà tutti i ricercatori per la verità sull’11 settembre. All’incontro non partecipa Osama Bin Laden. Il suo contributo di verità è già stato diffuso attraverso internet.

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