Il tramonto del "melting pot"

Negli Stati Uniti ci sono 11 milioni di immigrati clandestini, la maggior parte proveniente da Messico e America centrale. Secondo le leggi attuali dovrebbero essere espulsi nei paesi d’origine. Impresa praticamente impossibile. Non solo: molte industrie, società di servizi, aziende agricole americane prosperano grazie alla mano d’opera a basso costo fornita dall’immigrazione.

Sulla questione il Paese è diviso in due: il Congresso ha inasprito i provvedimenti sull’immigrazione, confermando come reato l’immigrazione clandestina, e aggiungendo ai comportamenti illegali anche il prestare aiuto agli immigrati clandestini: fornirgli cibo, vestiti, alloggi, cure mediche, ecc.; il Senato, invece, sta studiando un provvedimento che darebbe a molti immigrati la possibilità di diventare cittadini americani pagando multe e tasse arretrate e studiando l’inglese.

Lo scorso 1 maggio, più di un milione di immigrati ha dimostrato a Chicago, Los Angeles e in altre città Usa contro il provvedimento del Congresso e a favore della proposta del Senato, mentre altri contro-manifestanti inveivano verso gli immigrati, sventolando bandiere americane.

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