Gelo tra Usa e Turchia

Non ha sortito gli effetti sperati la visita del Segretario di Stato americano Condoleeza Rice ad Ankara per colloqui con l’omologo turco Abdullah Gul. Da parte americana, scopo dell’incontro era rinsaldare l’alleanza con la Turchia nell’area mediorientale in previsione di una crisi con l’Iran. Gul ha però sostenuto che il programma nucleare degli ayatollah non rappresenta per il suo paese un pericolo prioritario.  
La Turchia sta affrontando il rinascente fenomeno irredentista del Curdistan, e in questo contesto appoggia l’Iran che ha appena avviato una offensiva militare sul proprio territorio, ma con sconfinamenti in Iraq, contro le posizioni del PKK (Partito dei Lavoratori del Curdistan). Sullo sfondo della crisi sta evidentemente la situazione del Curdistan iracheno che, forte della sua raggiunta autonomia, sembra stia finanziando e promuovendo le componenti curde in Iran e nella stessa Turchia.
Gli interessi americani e turchi nella regione sembrano divergere diametralmente. Ha dichiarato infatti Gul: “gli sforzi americani di isolare Siria, Hamas e Iran provocano costernazione ad Ankara, perché queste politiche troncano tutti i legami della Turchia con l’Asia centrale”.
Mentre per la diplomazia di Washington (e quella di Tel Aviv) è essenziale l’alleanza con i curdi iracheni e l’isolamento dell’Iran, per Ankara è fondamentale il dialogo e la cooperazione militare con Teheran per contrastare quello che Gul ha definito il “terrorismo” curdo.

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