Germania e Russia ridisegnano l’Europa

 

Durante il vertice del 26 e 27 aprile nella città petrolifera siberiana di Tomsk, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin hanno confermato il progetto della Trans-Baltic North European Pipeline, l’oleodotto che porterà il petrolio russo direttamente in Germania scavalcando, in acque internazionali, paesi terzi quali Ucraina, Bielorussia e Polonia.

 

Si rafforzano, così, i legami strategici tra Russia e Germania, attraverso i vasti territori dell’Europa centrale e dell’Eurasia, spingendosi fino alla Cina.

Con la Germania che sta tornando ad essere la locomotiva d’Europa, con la Russia nuova superpotenza energetica e la Cina in fenomenale crescita economica, un allineamento strategico di questi tre paesi avrà un impatto profondo sull’euro-atlantismo, riconfigurando inesorabilmente il sistema internazionale.

 

Non a caso il summit siberiano è coinciso con il meeting informale dei ministri degli esteri della Nato a Sofia, durante il quale il segretario di stato americano Condoliza Rice ha annunciato la prossima fase di espansione dell’Allenza Atlantica negli stati dell’ex Unione Sovietica e l’apertura di una base militare Usa nella regione del Mar Nero.

Così l’Europa si trova di nuovo al bivio tra la scelta atlantica e le sue prospettive continentali.

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