Il fantasma di Al Zarqawi

Un documento riservato del Pentagono redatto dal colonnello Derek Harvey, pubblicato dal Washington Post e ripreso in Italia dal Corriere della Sera, fa luce su alcuni aspetti dell’attività del famigerato terrorista islamico Abu Musab Al-Zarqawi, finora considerato il luogotenente di Bin Laden in Iraq. Secondo il documento, le autorità americane avrebbero reso il terrorista “più importante di quello che è” e “solo una piccola parte” degli attentati avvenuti in Iraq sarebbero da attribuire al terrorismo jihaddista.
Addirittura si ammette esplicitamente che, almeno in un caso, il Pentagono ha fabbricato le prove della sua esistenza. Si tratterebbe di una lettera scritta da Al-Zarqawi ed indirizzata a Bin Laden nel 2004 in cui si sosteneva il ricorso all’uso massiccio del terrorismo suicida contro l’imminente instaurarsi della democrazia in Iraq. La lettera venne fatta trapelare e fu pubblicata in prima pagina dal New York Times.
Molti analisti hanno dubitato, da sempre, della figura di Al-Zarqawi, mettendone addirittura in dubbio il suo ruolo di terrorista o la sua presenza in territorio iracheno. È comunque evidente che la sua fama è stata costruita solo attraverso indicazioni dell’intelligence americana (dunque con scarsa possibilità di verifica) e utilizzata per mettere il cappello di Al Qaeda su tutti quegli atti terroristici “anomali” che ben potrebbero iscriversi in una classica “strategia della tensione” (dagli attentati all’Onu a Baghdad e al contingente italiano a Nassiryia, alle stragi delle moschee sciite, fino agli attentati di Madrid del 2004).
Ma se la responsabilità non fosse da attribuire ad Al-Zarqawi, chi avrebbe  interesse a compiere quegli atti terroristici?

Print Friendly, PDF & Email