Luttwak: l’attacco all’Iran si può fare

Mentre cresce la tensione diplomatica tra Stati Uniti e Iran, molti commentatori si mostrano divisi sulla possibilità tecnica di colpire con un attacco aereo le centrali persiane per porre fine al programma nucleare degli ayatollah.
Gli scettici ritengono improbabile la riuscita, alcune installazioni sarebbero così ben protette e difese che anche l’impiego di migliaia di aerei potrebbe risultare insufficiente. Il fatto che una tale operazione sia già riuscita ad Israele negli anni ‘80 contro la centrale irachena di Osirak non è significativo: troppe le differenze e dunque improponibile il confronto.
Ma, al contrario, secondo l’analista strategico israelo-americano Edward Luttwak “le possibilità di riuscire a distruggere le infrastrutture nucleari iraniane attraverso un attacco aereo sono buone”. Infatti, quello che serve non è un’ offensiva massiccia che porti a bombardamenti sistematici con distruzioni a tappeto, quanto piuttosto un’incursione mirata volta al danneggiamento di “alcune installazioni essenziali sufficienti a ritardare di qualche anno il programma nucleare iraniano. Anzi, l’Iran potrebbe anche non riuscire più a ricostruire il suo programma vista la diffidenza generale da cui è ormai circondato”.
È poi evidente che una simile operazione, nella mente degli strateghi del Pentagono, sarebbe solo un primo passo per creare le condizioni di un rivolgimento di potere interno al regime iraniano.

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