Il tentato golpe libico organizzato a Parigi?

Il quotidiano Libero, questa mattina (23 marzo 2011), con un articolo a firma del noto giornalista Franco Bechis, ricostruisce, documenti alla mano, la genesi più profonda dell’attuale crisi libica, sfociata nell’intervento militare umanitario da parte di Francia, Gran Bretagna, Usa, con l’appoggio italiano, e avallato dall’Onu.
Secondo il quotidiano, la rivolta popolare di Bengasi, ovvero l’insurrezione armata, altro non sarebbe che un tentato colpo di stato promosso da alti papaveri del regime di Gheddafi in accordo con alcuni vertici delle Forze armate libiche e tutto con il sostegno e coordinamento di Parigi.
Questa la ricostruzione. L’uomo al centro della vicenda si chiama Nouri Mesmari, indicato come il capo del protocollo del raìs libico, l’uomo ombra del Colonnello e uno dei suoi più intimi collaboratori, insieme al ministro degli Esteri, che non faccia parte della sua stretta cerchia familiare.
Ad ottobre 2010 Mesmari sbarca a Tunisi, per poche ore, ma la sua missione è di vitale importanza: stringere accordi con la dissidenza tunisina e con i servizi francesi per coordinare una rivolta contro Ben Alì in Tunisia ed una rivolta in Cirenaica contro Gheddafi. L’alleanza riesce (secondo l’articolista il tutto attestato da documenti della Dgse, Direzione generale sicurezza estera, i servizi francesi).
Il giorno dopo Mesmari giunge a Parigi e da lì non farà più ritorno in patria. Ufficialmente l’uomo si trova nella capitale francese, insieme alla famiglia, per sottoporsi a cure mediche e ad una operazione chirurgica. Ma intanto nella sua stanza dell’Hotel Concorde Lafayette c’è un brulicante traffico di funzionari francesi, tra cui si segnalano alcuni stretti collaboratori del presidente Sarkozy.
Il 16 novembre, dopo una lunga riunione, una delegazione commerciale francese (di copertura) parte alla volta di Bengasi. Insieme a manager e funzionari ministeriali ci sono infatti anche militari e agenti dei servizi sotto falsa identità. Il loro compito è incontrare un colonnello dell’aeronautica libica indicato da Nouri Mesmari: si tratta di Abdallah Gehani. Secondo Mesmari sarebbe un altro fedelissimo di Gheddafi pronto a disertare e sarebbe in contatto anche lui con la dissidenza tunisina.
Ma qualcosa trapela e a Tripoli scatta l’allarme rosso.
Il 28 novembre i libici spiccano un mandato di arresto internazionale nei confronti di Nouri Mesmari. I francesi, intuendo che il complotto è stato scoperto, per non far saltare l’intera operazione decidono di eseguire l’ordine di arresto. Per alcuni giorni Gheddafi si tranquillizza. Ma quando, ai primi di dicembre, si viene a scoprire che in realtà Mesmari si trova agli arresti domiciliari all’Hotel Concorde ed ha chiesto asilo politico alla Francia, per il raìs è evidente cosa sta bollendo in pentola.
A metà dicembre una serie di delegazioni libiche arrivano a Parigi nel tentativo di incontrare Mesmari e indurlo a rientrare in patria con promesse e rassicurazioni di perdono. Ma gli emissari sono tutti bloccati dai francesi e le missioni falliscono. Intanto il 23 dicembre altri esponenti libici fuoriescono dalla Libia e giungono a Parigi per incontrare Mesmari e i funzionari francesi: sono gli uomini che a febbraio saranno alla testa della rivolta di Bengasi. Intanto aiuti logistici e militari partono da Parigi proprio verso la seconda città della Libia.
Secondo Franco Bechis, "Mesmari viene soprannominato Lybian Wikileak, perché uno dopo l’altro svela i segreti della difesa militare del Colonnello e racconta ogni particolare sulle alleanze diplomatiche e finanziarie del regime, descrivendo pure la mappa del dissenso e le forze che sono in campo. A metà gennaio la Francia ha in mano tutte le chiavi per tentare di ribaltare il Colonnello".
Ma i libici, ormai in allarme, cercano fino alla fine di sventare il piano: il 22 gennaio il referente militare a Bengasi dei cospiratori, il colonnello Abdallah Gehani, è arrestato. Ma ormai è tardi. Tutto è pronto e dopo qualche settimana scoppia la rivolta.

Fonte: Franco Bechis, "Sarkò manovra la rivolta libica", Libero, 23 marzo 2011

Sull’argomento:
Gaetano Colonna, La democrazia delle cannoniere
http://www.clarissa.it/ultimora_nuovo_int.php?id=140

Gaetano Colonna, Rivoluzionari senza rivoluzione
http://www.clarissa.it/editoriale_int.php?id=293&tema=Divulgazione

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