Onu: offensiva argentina sulle Malvinas

Dopo oltre 25 anni dalla sconfitta nella guerra delle Falkland (o Malvinas nella denominazione spagnola) l’Argentina non ha intenzione di rinunciare ad un territorio che considera di sua proprietà, occupato dagli inglesi fin dal 1833.
L’ultima iniziativa è del ministro degli esteri argentino Jorge Taiana che, nel corso di un’assemblea all’Onu, ha accusato la Gran Bretagna di non rispettare la direttiva delle Nazioni Unite che già da alcuni anni aveva invitato le due nazioni ad iniziare una trattativa per dirimere la vecchia questione.
Taiana accusa il Regno Unito di avvalersi del fatto di essere membro permanente del consiglio di sicurezza dell’Onu per evitare il confronto adducendo pretesti quali il diritto all’autoderminazione delle nazioni che, sempre secondo il ministro argentino, va utilizzata per proteggere i popoli oppressi e non per giustificare l’invasione di un territorio.
L’Argentina ha anche presentato una serie di relazioni tecniche e giuridiche a dimostrazione che le isole rappresentano il prolungamento del territorio dello stato argentino.
Il ministro si chiede anche come la Gran Bretagna possa condannare quei paesi che non rispettano le risoluzioni dell’Onu mentre poi lei stessa non applica quelle che la riguardano, come se non tutti i paesi avessero pari dignità all’interno dell’organizzazione.
Dalla parte dell’Argentina si sono schierate la nazioni facenti parte del "Comitato di decolonizzazione" vale a dire Bolivia, Cile, Cuba, Venezuela ed Ecuador, mentre pare che anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, si sia impegnato per continuare l’opera di mediazione tra i due paesi.

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