Aspettando Obama, Cuba si avvicina agli altri paesi

Inutile negare che la Presidenza di Obama stia suscitando a Cuba notevoli speranze per la fine del blocco che, per decenni, ha reso la vita difficile non tanto al regime castrista, quanto soprattutto a tutta la popolazione dell’isola.
L’ultimo appello agli Usa è venuto dal Presidente brasiliano Lula che ha definito il blocco un provvedimento "senza nessuna spiegazione scientifica" ed ha continuato auspicando che Obama dia un segnale a Cuba affinché torni ad essere una nazione con una vita normale come tutte le altre.
La voce di Lula è importante, non solo per il peso specifico all’interno della regione latino americana, ma anche per i suoi buoni rapporti con gli Usa.
Per questo motivo la sua presa di posizione ha più valore degli altri appelli susseguitisi negli ultimi tempi, perché venivano da capi di stato non in buoni rapporti con gli Stati Uniti, quali ad esempio Chavez, Morales e Correa.
Il desiderio di Cuba di tornare a delle relazioni normali con gli altri paesi si evidenzia anche nei numerosi incontri che Raoul Castro ha avuto negli ultimi mesi.
Ricordiamo, infatti, che il presidente cubano ha recentemente ricevuto, tra gli altri, l’inviato del Papa cardinal Bertone, il presidente russo Medvedev, quello cinese Hu Jintao ed una delegazione ufficiale dell’Unione Europea.
Prevista per il prossimo mese di febbraio la visita dei presidenti di Cile e Messico.
Pochi giorni fa Raoul Castro ha ricevuto, per la prima volta dopo venti anni, la presidente dell’Argentina, Cristina Fernandez. L’incontro è stato molto cordiale ed ha portato alla firma di numerosi accordi nei settori della salute, della tecnologia e degli aiuti umanitari.
La Fernandez ha avuto parole di elogio durante la visita al centro di Biotecnologia dichiarando che "Cuba deve essere orgogliosa di aver elevato la salute pubblica ad obiettivo strutturale del suo sviluppo sociale e politico".
In merito alla nuova presidenza degli Stati Uniti il leader maximo, Fidel Castro, ha definito Obama "una persona onesta" pur esprimendo numerosi interrogativi sulla possibilità di realizzare gli obiettivi della sua campagna elettorale, mettendo in evidenza delle palesi contraddizioni, come ad esempio l’impossibilità di conciliare il rispetto dell’ambiente in una nazione che ha una mentalità marcatamente consumistica.

Print Friendly, PDF & Email