Recenti sviluppi sul caso Tinner

Un nuovo non inatteso sviluppo nell’affare Tinner, di cui Clarissa si è ampiamente occupata lo scorso settembre.

Fonte:swissinfo.ch 28 dicembre 2008

Traffico nucleare: scarcerato Urs Tinner

Dopo oltre quattro anni di detenzione preventiva, Urs Tinner è stato scarcerato. Suo fratello Marco, anche lui sospettato di contrabbando di tecnologia nucleare verso la Libia, resta in prigione. Rivelata dal settimanale zurighese NZZ am Sonntag, la notizia della liberazione di Urs Tinner è stata confermata dal giudice istruttore federale Andreas Müller. Riferendosi a una decisione del Tribunale federale di agosto, Müller ha spiegato che la scarcerazione s’imponeva perché non si profila un rinvio a giudizio a breve termine. Il magistrato avrebbe voluto revocare l’ordine di detenzione preventiva anche per Marco Tinner, ma un ricorso del Ministero pubblico della Confederazione al Tribunale penale federale di Bellinzona ha per ora impedito la sua liberazione. La portavoce della Procura federale Jeannette Balmer ha confermato l’inoltro del ricorso, il 21 dicembre, spiegando che secondo il pubblico ministero i motivi per cui Marco Tinner è detenuto sono ancora validi. Stando alla procura federale, i fratelli Tinner e il padre Friedrich – rimesso in libertà nel 2006 – avrebbero collaborato con Abdul Qader Khan, il "padre della bomba atomica pachistana", responsabile di un programma segreto anche per conto della Libia. In relazione al caso Tinner, la Svizzera è stata denunciata alla Corte europea dei diritti umani a Strasburgo, con l’accusa di avere distrutto delle prove. La distruzione di atti dell’inchiesta era stata ordinata dal governo elvetico nel novembre 2007, a quanto pare su pressione degli Stati Uniti, desiderosi di cancellare le prove dei loro contatti con i Tinner. L’esecutivo ha giustificato la mossa – che ha provocato una bufera politica in Svizzera- con la preoccupazione di evitare che informazioni sensibili finissero in mani sbagliate.

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