Il Brasile accoglie tutti

Se qualcuno pensava che L’Italia, i paesi europei o gli Usa, fossero le nazioni più aperte ad accogliere i rifugiati provenienti dalle varie parti del mondo, si dovrà ricredere leggendo le statistiche pubblicate recentemente, che vedono il Brasile accogliere 3.892 rifugiati di settanta nazionalità diverse.
Negli ultimi dieci anni il paese guidato da Lula ha avuto 4.515 richieste di rifugio accogliendone il 44,2%, una percentuale molto significativa se paragonata con la media europea che va dall’1,9 al 5%.
Gli africani rappresentano il 67,7% del totale dei rifugiati ed in particolare sono gli angolani i più numerosi anche per affinità linguistiche.
Un altro motivo che fa preferire ai rifugiati il Brasile è la mescolanza e la numerosità delle razze che permette un’integrazione più rapida ed efficace.
Al secondo posto, tra le nazioni di provenienza, troviamo la Colombia (per passare il confine molto utilizzato un passo nella frontiera amazzonica), mentre al terzo posto sono le persone provenienti dal Congo (stabilitesi soprattutto a San Paolo).
Nel campo dell’accoglienza dei profughi il Brasile ha un’importante tradizione storica, infatti, nel 1960 fu tra i primi paesi a ratificare la convenzione del 1951 sul tema e nel 1997 fu la prima nazione dell’America Latina a promulgare una legge sui rifugiati.
In questo contesto è molto importante il ruolo della Chiesa cattolica, in particolare tramite la Caritas, nelle politiche di assistenza e nell’aiutare i nuovi arrivati ad integrarsi più facilmente nella società brasiliana.

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