Chavez nazionalizza il Banco Venezuelano

Come spesso accaduto in passato, Hugo Chavez ha preso tutti in contropiede e, inaspettatamente, ha annunciato la nazionalizzazione del Banco Venezuelano (Gruppo Santander), terza banca del Paese. La spinta verso le nazionalizzazioni era iniziata nel 2007 ed aveva progressivamente investito il settore petrolifero, elettrico, cementifero, siderurgico, delle telecomunicazioni e finanziario.
La maggior parte degli analisti riteneva che il settore bancario non sarebbe stato coinvolto dal processo in corso, vista le numerose piccole entità che operano nel Paese.
Con un annuncio trasmesso alla radio ed alla televisione, la scorsa settimana Chavez ha comunicato la sua intenzione di "restituire al Venezuela la sua banca" ed ha invitato i dirigenti del Santander ad iniziare al più presto una trattativa, rassicurando al tempo stesso impiegati e clienti dell’Istituto di credito sulla serietà e solidità che apporterà la nuova proprietà.
Il Presidente, che ha rivelato di aver preso tale decisione dopo essere venuto a sapere che il Santander stava trattando la vendita ad un banchiere privato, ha anche continuato definendo il futuro Banco Venezuelano come una banca Socialista che verrà utilizzata per promuovere lo sviluppo socialista del Paese.
Il Banco Venezuelano era stato nazionalizzato nel 1994 dopo una pesante crisi finanziaria che coinvolse circa metà degli Istituti di credito poi, nel 1996 tramite un’asta pubblica, il Fondo de Garantía de Depósitos y Protección Bancaria lo vendette al gruppo spagnolo che in quel periodo stava attuando un progetto di espansione in America Latina che coinvolse Messico, Cile, Argentina, Brasile, Perú, Colombia, Uruguay e Porto Rico.

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