Inizia il "secondo tempo" per il Cile

In carica dal marzo del 2006, con scadenza del mandato nel 2010, Michelle Bachelet ha dichiarato che ora inizia il "secondo tempo" del suo governo. Le dimissioni del ministro dell’interno Belisario Velasco, che ha confessato di essersi sempre sentito escluso dalle decisioni importanti, hanno probabilmente dato la spinta per effettuare un intervento più esteso sulla compagine governativa, infatti, altri cinque dicasteri (opere pubbliche, economia, pianificazione, miniere ed agricoltura) hanno cambiato ministro.
Tra i nuovi nominati il più in vista è sicuramente il democristiano Edmundo Pérez Yoma (all’interno) già alla difesa nel governo Frei (1994/2000), ambasciatore in Argentina e console in Bolivia, autore, lo scorso settembre, di una polemica nei confronti del governo Bachelet da lui definito carente di attenzione verso il popolo.
Positivi i commenti sulle nuove nomine sia da parte dei democristiani che dei socialisti.
Secondo alcuni sondaggi l’indice di gradimento dell’attuale esecutivo è in calo soprattutto a causa della mancata soluzione del problema della delinquenza e dei trasporti pubblici nella capitale.
Il governo Bachelet è il quarto consecutivo di "Concertazione", una coalizione composta principalmente da socialisti e democristiani nata nel 1990 dopo i 17 anni di regime Pinochet.

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