Per la Russia, Europa o Asia?

Il premier russo Mikhail Fradkov ha incontrato lo scorso 10 novembre il presidente cinese Hu Jintao in una visita ufficiale a Pechino. Motivo dei colloqui: intese commerciali e collaborazioni tecniche. Ma importante è sembrato agli analisti anche il significato politico.
Dopo l’ultimo vertice europeo tenutosi in Finlandia e concluso tra polemiche e freddezza fra Putin e i vertici UE, per la Russia appare importante consolidare i propri rapporti con la Cina. Questo testimonia la doppia anima della Russia, che da sempre si trova da una parte orientata verso l’Europa e dall’altra verso l’Asia.
I rapporti con la Cina sono storicamente buoni, ed un loro rinsaldarsi (ad esempio con la collaborazione tramite la Shanghai Cooperation Organization) potrebbe attrarre anche molti altri paesi, principalmente dell’Asia centrale e del Caucaso.
Il premier Fradkov ha incontrato anche l’omologo cinese Wen Jiabao con cui ha partecipato alla cerimonia di chiusura de "L’anno della Russia in Cina". Nell’occasione si sono firmati importanti accordi commerciali. Il gigante petrolifero Rosneft e la China National Petroleum Corporation hanno stabilito che la Russia fornirà alla Cina nel prossimo anno 20 milioni di tonnellate di petrolio rispetto gli attuali 7. E’ anche in progetto la costruzione di un nuovo oleodotto trans-siberiano.
La collaborazione in tema di energia avviene anche per il nucleare pacifico con la pianificazione di più stretti rapporti di ricerca tra le agenzie atomiche dei due paesi. Previste anche collaborazioni nel settore spaziale con missioni robotiche su Luna e Marte.
In generale si stima che l’ammontare degli scambi commerciali tra i due Paesi potranno triplicare nel prossimo quinquennio e raggiungere nel 2010 i 60 miliardi di dollari.

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