Londra: dubbi sui kamikaze del 7 luglio

Mentre la Gran Bretagna si trova in pieno allarme anti-terrorismo per i progetti di attentato sui voli di linea, tornano i dubbi sui kamikaze che il 7 luglio del 2005 portarono la morte nelle metropolitane e sugli autobus di Londra.
Scotland Yard, dopo un anno di indagini, ha raggiunto la certezza che i kamikaze suicidi siano stati in realtà vittime di un "tranello mortale" e che non fossero consapevoli di quanto stavano attuando. Troppe le incongruenze nelle modalità degli attacchi e sui profili dei quattro presunti terroristi.
I giovani arrivarono a Londra da Luton in treno dopo aver acquistato dei biglietti andata/ritorno; portavano indosso patenti e documenti d’identità; uno di loro aveva speso una grossa cifra per far riparare l’auto alcuni giorni prima degli attentati; un altro ha lasciato la propria auto in un parcheggio custodito prepagato per una settimana; nessuno di loro ha registrato video o scritto lettere di rivendicazione; almeno due di loro conducevano vite che non assomigliano minimamente a profili di fanatici: uno studente modello e promessa del cricket, un altro giovane appena sposato e con prole, entrambi orgogliosi di essere britannici, a detta dei familiari.
La conclusione che le autorità di polizia traggono da questi indizi è che i giovani siano stati ingannati dalle menti degli attentati e indotti a compiere atti di cui non avevano la totale comprensione. Di sicuro non conoscevano il loro destino di martiri suicidi.
Se le conclusioni di Scotland Yard si limitano a questo, quegli attacchi terroristici potrebbero essere messi in relazione con le esercitazioni anti-terrorismo che quella mattina dovevano svolgersi proprio nella metropolitana londinese. A rivelarlo, durante una telefonata trasmessa dalla BBC Radio poco dopo gli attentati, fu Peter Power, direttore di una agenzia di sicurezza, la Visor Consultants, che aveva proprio ricevuto l’incarico di organizzare le esercitazioni da un cliente di cui Power non ha voluto rivelare l’identità. E appare evidente che la telefonata alla BBC venne effettuata dal direttore della Visor Consultants allo scopo di crearsi un pubblico salvacondotto nei confronti dei misteriosi committenti.
Del resto, la tecnica di utilizzare kamikaze inconsapevoli sembra sia molto sfruttata anche in Iraq. Giovani reclute o aspiranti poliziotti vengono infatti inviati a controllare manifestazioni, assembramenti, luoghi affollati, a bordo di automobili imbottite di esplosivi che poi sono fatte esplodere a distanza. In tutti questi casi i mandanti restano nell’ombra della matrice onnicomprensiva di Al Qaeda.

Print Friendly, PDF & Email