La Cina in Africa: la svolta del Ciad

Che la Cina sia stata, fin dall’epoca maoista, particolarmente interessata a tessere relazioni con l’Africa è ben noto: oggi, secondo dati ufficiali di Pechino, per esempio, il commercio tra Cina popolare e Africa ha raggiunto nel 2005 i 40 milioni di dollari, con una crescita del 35% rispetto al 2001.

 

In questi giorni, la Cina popolare ha segnato un altro risultato importante: il Ciad, un paese africano tormentato dalla miseria, dalla siccità e dalle pericolose relazioni con i suoi vicini (Sudan, Libia), ha infatti improvvisamente deciso di abbandonare la sua alleanza con la Repubblica nazionalista cinese di Taiwan (di cui era uno degli ultimi alleati) per stabilire rapporti diplomatici con la Cina popolare.

 

La svolta, preceduta da lunghi colloqui a Parigi e New York fra ciadiani e cinesi, ha suscitato le ire di Taiwan, il cui primo ministro, Su Tseng-chang, invitato a partecipare all’insediamento del presidente del Ciad Idriss Déby, rieletto per la terza volta, è stato costretto a invertire precipitosamente la rotta, alla notizia del radicale cambiamento politico del nuovo presidente, e ad interrompere le relazioni diplomatiche prima che fosse il Ciad a farlo, umiliando Taiwan.

 

La sorpresa per il governo cino-nazionalista di Taiwan è stata enorme, come ha sottolineato il ministro degli esteri, Huang, in quanto fino a quel momento il Ciad accusava i cinesi di armare i ribelli operanti nel Ciad orientale e nel Darfur.

 

Ma probabilmente è proprio questa la chiave per comprendere l’accaduto: il Ciad ha ritenuto ormai del tutto inutile l’appoggio di Taiwan ed ha preferito tentare la via dei buoni rapporti con la sempre più potente Cina popolare, nella speranza che questa assuma un atteggiamento meno ostile ed aggressivo nella complessa partita geopolitica centro-africana che vede coinvolto anche il Sudan, con cui il Ciad si era addirittura trovato lo scorso anno in stato di guerra.

 

Non da ultimo, la notizia è seria per Taiwan anche perché una compagnia petrolifera di questo paese aveva ottenuto dal governo del Ciad diritti a prospezioni petrolifere. È possibile che nel nuovo corso della politica estera del Ciad verso la Cina popolare il petrolio abbia avuto una volta di più la sua importanza.

 

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