Dopo la nazionalizzazione degli idrocarburi, Evo Morales ha annunciato lo scorso 16 maggio la riforma agraria con l’obiettivo di ridistribuire le terre improduttive alle famiglie contadine e indigene.
Alcuni giorni fa si è tenuta una cerimonia per la cessione dei primi terreni alle comunità indigene. Le terre distribuite in questa occasione appartenevano allo stato, ma presto toccherà anche alle proprietà private, che saranno acquisite dallo stato, senza compensazioni, tra i latifondi improduttivi.
Secondo il governo il 90% delle terre è appannaggio di 50.000 famiglie e nel dipartimento di Santa Cruz – dove si è tenuta la cerimonia – 12 famiglie possiedono l’80% delle terre coltivabili.
I "terratenientes" (possessori di terre) assicurano che si difenderanno da questi espropri – considerati dei furti – anche con la forza. Morales ha risposto che dovranno abituarsi all’idea che "… le terre rubate dai loro predecessori durante la conquista Spagnola ritornino ai loro proprietari originari".