Somalia: torna la guerra civile

Dopo circa dieci anni di apparente pacificazione, nella tormentata Somalia torna la guerra civile. Nei giorni scorsi la capitale Mogadiscio è stata teatro di violenti scontri con l’uso di armi pesanti tra le milizie dell’Alleanza per la pace e contro il terrorismo e il raggruppamento Unione dei consigli islamici. Gli scontri hanno provocato decine di vittime, soprattutto tra la popolazione civile. Nel mese di marzo erano già avvenuti, tra le due fazioni, violenti combattimenti.
I clan che compongono l’Alleanza raggruppano forze che sono derivazione dei cosiddetti “signori della guerra” che per tutti gli anni ’90 imperversarono in Somalia e costrinsero al ritiro anche i contingenti internazionali. Ora fronteggiano un raggruppamento formato da differenti milizie islamiche, accusate di terrorismo e di essere collegate ad Al Qaeda.
Il presidente somalo Abdelahi Yusuf Ahmed, eletto formalmente nel 2004, ma di fatto privo di reale potere che rimane saldamente in mano ai capi dei clan, ha rimproverato gli Stati Uniti di appoggiare e finanziare i “signori della guerra” che pertanto non hanno bisogno di collaborare con il governo legittimo.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Sean McCormack, ha risposto che gli Stati Uniti non intendono permettere che nel corno d’Africa si instauri un nuovo “paradiso dei terroristi” e che questo resta un obiettivo prioritario.
Il processo di democratizzazione e pacificazione rimane dunque in secondo piano.

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