La Nato verso Est e Sud

Dopo l’incontro informale avvenuto a fine aprile in Bulgaria, il prossimo vertice ufficiale della Nato si terrà a Riga, in Lettonia. Questo interesse dimostrato dalla Organizzazione atlantica per l’est europeo non è casuale. Gli Stati Uniti hanno appena concluso accordi con due dei paesi che appartenevano all’ex Patto di Varsavia, la Bulgaria, appunto, e la Romania, che hanno fatto il loro ingresso nella Nato nel 2004.

 

Gli accordi prevedono l’utilizzo di basi aeree, terrestri, e navali in Bulgaria, con lo stanziamento di circa 2.500 uomini, con clausole che prevedono la possibilità di impiego anche per “missioni in Paesi terzi senza l’autorizzazione specifica delle autorità bulgare”, nonché l’esclusione della giurisdizione da parte del paese ospitante sui militari statunitensi. L’uso delle basi in Romania, inoltre, (una aerea e una terrestre già servite per le guerre in Afghanistan e Iraq) avverrà autonomamente da parte degli Usa, anche al di fuori di eventuali decisioni dell’Alleanza atlantica.

 

L’occupazione permanente di questi due paesi rappresenta un evidente posizionamento strategico, essendo posti a ridosso del Medio Oriente (paesi come Siria, Iraq, Iran, possono essere raggiunti dai bombardieri in mezz’ora), e concludendo un efficace accerchiamento della Russia nel suo sbocco sul Mar Nero. Da non sottovalutare, poi, che Bulgaria e Romania rappresentano per gli Stati Uniti un’ottima alternativa alla Turchia, con cui i rapporti, ultimamente, sembrano essersi deteriorati.

 

La Nato non si sta solo lanciando verso la conquista dell’Est ma ha evidenziato un rinnovato interesse anche per il sud Europa, in un quadro complessivo di ricollocazione strategica e di “proiezione” delle proprie forze armate. A dimostrazione di questo è la decisione di trasferire da Londra a Napoli il comando delle Forze navali americane in Europa, forze che dipendono direttamente dal Pentagono, completamente disgiunte da meccanismi decisionali dei Paesi ospiti. L’area operativa comprende, oltre l’Europa, anche il nord Africa e il Medio Oriente, per un totale di circa 90 paesi.

 

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